Quando avviene l’arresto in flagranza e che durata ha?
Scopri cosa significa l'arresto in flagranza, come viene eseguito, e la durata massima prevista dalla legge. Informazioni dettagliate su procedure, diritti e aspetti legali dell'arresto in flagranza.
Arresto in flagranza: definizione
L'arresto in flagranza di reato è una particolare procedura legale mediante la quale un individuo viene detenuto immediatamente dopo essere stato sorpreso nel momento in cui sta commettendo un reato o poco dopo la sua commissione. Questo tipo di arresto si basa sull'osservazione diretta delle forze dell'ordine o su informazioni affidabili che indicano che il reato è stato appena commesso. L'arresto in flagranza di reato può avvenire in situazioni diverse, come ad esempio quando la polizia sorprende qualcuno mentre sta compiendo un furto, aggressione o qualsiasi altro reato.
La prontezza di questa azione serve a preservare le prove, a impedire la fuga del sospettato e a garantire una risposta rapida alle violazioni della legge. La legittimità dell'arresto in flagranza è strettamente regolamentata dalle normative legali di ciascun paese, con l'obiettivo di bilanciare l'efficacia nell'applicazione della legge con il rispetto dei diritti individuali. Il comma 1 dell’art. 380 del codice di procedura penale statuisce, infatti, che: ”Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria procedono all'arresto di chiunque è colto in flagranza di un delitto non colposo consumato o tentato per il quale la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni e nel massimo a venti anni.” Il successivo comma prevede altri casi in cui è possibile procedere all’arresto in flagranza, individuando le ipotesi specifiche.
Pertanto, L'articolo 380 del Codice di Procedura Penale elenca le ipotesi di arresto in flagranza di reato che sono considerate obbligatorie. In particolare, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria devono procedere all'arresto di chiunque sia colto in flagranza di determinati delitti non colposi, consumati o tentati. Le principali categorie di reati che richiedono un arresto obbligatorio includono delitti contro la personalità dello Stato, violenza o minaccia a corpi politici, amministrativi o giudiziari, delitti contro l'incolumità pubblica, riduzione in schiavitù, delitti sessuali, furto con circostanze aggravanti, rapina, estorsione, traffico di droga, reati terroristici, associazioni segrete e altri reati gravi. L'arresto è obbligatorio anche per delitti perseguibili a querela quando la persona offesa non è prontamente rintracciabile, ma in tali casi, se la querela non viene proposta entro 48 ore dall'arresto o se l'avente diritto rinuncia o rimette la querela, l'arrestato viene immediatamente rilasciato.
Arresto in Flagranza Obbligatorio (art. 380 CPP)
L'arresto in flagranza è obbligatorio quando sussistono determinate condizioni specificate nell'articolo 380 del Codice di Procedura Penale italiano. Queste condizioni includono la previsione di reati punito con la reclusione, e dunque escluse quelle che prevedono ammende e/o sanzioni pecuniarie. Dunque, la regola generale è che l'arresto in flagranza è obbligatorio quando il reato è punibile con la reclusione. Ciò significa che se una persona viene sorpresa sul fatto a commettere un reato che prevede la reclusione come sanzione, le forze dell'ordine sono tenute ad eseguire l'arresto. Reato che comporta una pena superiore a 3 anni: inoltre, l'arresto in flagranza è obbligatorio quando il reato commesso comporta una pena superiore a 3 anni di reclusione. In queste circostanze, le forze dell'ordine devono procedere con l'arresto immediato del soggetto colto in flagranza di reato senza la necessità di valutare ulteriori elementi o discrezionalità.
Arresto in Flagranza Facoltativo (art. 381 CPP)
L'arresto in flagranza è facoltativo, invece, quando non sussistono le condizioni obbligatorie di cui all'articolo 380 CPP. In questo caso, l'agente di polizia ha la facoltà di decidere se eseguire o meno l'arresto in base a valutazioni aggiuntive. Le circostanze che possono portare a un arresto in flagranza facoltativo includono: Valutazione del pericolo di fuga: se l'agente di polizia ritiene che esista un pericolo di fuga da parte del sospettato, anche se il reato non è punibile con la reclusione superiore a 3 anni, può procedere con l'arresto in flagranza facoltativo. Preservazione delle prove: se l'arresto immediato è necessario per preservare le prove o per garantire che il sospetto non possa interferire con l'indagine in corso. In entrambi i casi, sia per l'arresto obbligatorio che per quello facoltativo, è essenziale che l'azione sia conforme alle disposizioni del Codice di Procedura Penale italiano e che vengano rispettati i diritti fondamentali dell'individuo arrestato. Questa distinzione offre una cornice normativa che consente alle forze dell'ordine di adottare misure appropriate in situazioni di flagranza di reato, bilanciando la necessità di preservare l'ordine pubblico con il rispetto dei diritti individuali.
Durata dell’arresto in flagranza
La durata dell'arresto in flagranza di reato è limitata e strettamente regolamentata. Secondo il CPP, l'arrestato deve essere condotto davanti all'autorità giudiziaria (48 ore) entro un tempo ragionevole dall'arresto stesso. Questo termine mira a garantire che la privazione della libertà individuale sia giustificata e non prolungata ingiustificatamente. Le situazioni che giustificano l'arresto in flagranza, come abbiamo visto, sono varie e includono: reato commesso sotto gli occhi delle forze dell'ordine: l'arresto è consentito se un reato è commesso sotto gli occhi delle forze dell'ordine.
Ad esempio, se un individuo viene sorpreso mentre sta commettendo un furto; arresto subito dopo la commissione del reato: Se le forze dell'ordine intervengono poco dopo la commissione del reato e catturano il colpevole nelle vicinanze del luogo del crimine; pubblica denuncia: un arresto può avvenire anche sulla base di una denuncia pubblica, quando la polizia riceve informazioni credibili da cittadini o testimoni. Per comprendere meglio le situazioni che portano all'arresto in flagranza, consideriamo un esempio di un furto in corso. Se le forze dell'ordine ricevono una segnalazione e arrivano sul posto mentre il furto è ancora in corso, possono procedere con l'arresto in flagranza di reato.
E dopo l’arresto cosa accade?
Entro un termine massimo di quarantotto (48) ore dall'arresto o dal fermo, il pubblico ministero deve decidere se richiedere la convalida della misura al giudice per le indagini preliminari competente, in base al luogo in cui è stata eseguita l'operazione di arresto o fermo 8. Il giudice, a sua volta, fissa l'udienza di convalida nel più breve tempo possibile e comunque entro le successive quarantotto ore. È obbligato a notificare tempestivamente questa udienza al pubblico ministero e al difensore dell'indagato.
È importante sottolineare che l'arresto o il fermo divengono inefficaci se il pubblico ministero non rispetta le disposizioni previste al comma 1 dell’art. 390 c.p.c.. Nel caso in cui il pubblico ministero ritenga di non comparire di persona all'udienza di convalida, è tenuto a trasmettere al giudice tutte le richieste relative alla libertà personale, fornendo gli elementi su cui tali richieste si basano, al fine di consentire al giudice di valutare la convalida in modo informato. Dopo l'arresto, dunque, il GIP (Giudice per l'Indagine Preliminare) svolge un ruolo cruciale nel processo giudiziario. Ecco una panoramica sintetica di cosa accade successivamente e dei compiti che spettano al GIP.
- Convalida dell'arresto: Il GIP valuta la legalità dell'arresto e decide se convalidare la misura restrittiva, assicurando il rispetto delle norme di procedura e dei diritti dell'individuo detenuto.
- Audizione dell'arrestato: Il GIP ascolta l'arrestato, che ha il diritto di essere informato dei motivi dell'arresto, di essere assistito da un avvocato e di fornire la sua versione dei fatti.
- Decisione sulla custodia cautelare: Basandosi sulle informazioni disponibili, il GIP decide se applicare misure cautelari come la custodia in carcere, in conformità con l'articolo 292 del Codice di Procedura Penale.
- Valutazione delle prove: Il GIP esamina le prove presentate per determinare se ci sono elementi sufficienti a sostenere l'accusa, una fase cruciale per stabilire la fondatezza dell'accusa.
- Decisione sulla messa in libertà: Se il GIP ritiene che non ci siano motivi sufficienti per la custodia cautelare, può decidere di mettere in libertà l'arrestato, con o senza restrizioni.
- Rinvio a Giudizio o Archiviazione: In base alle prove, il GIP può disporre il rinvio a giudizio o, in mancanza di prove sufficienti, decidere di archiviare il caso.
In conclusione, l'arresto in flagranza di reato rappresenta una misura cautelare di fondamentale importanza nel sistema giuridico italiano. Il suo obiettivo è garantire una risposta immediata a violazioni gravi della legge, preservando prove e tutelando la sicurezza pubblica. La procedura di convalida da parte del GIP assicura che l'arresto avvenga nel rispetto dei diritti dell'individuo, evitando detenzioni ingiustificate. La distinzione tra arresto obbligatorio e facoltativo, come delineato negli articoli 380 e 381 del Codice di Procedura Penale, fornisce una guida chiara per le forze dell'ordine. In questo delicato equilibrio tra efficacia investigativa e tutela dei diritti, l'arresto in flagranza emerge come uno strumento essenziale nella giustizia penale italiana.
Marco Mosca
Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...