Come fare denuncia per furto di cellulare

È l’incubo di molte persone, se non di tutte. Leggi la guida completa su come denunciare il furto del tuo cellulare.

Sei stato vittima di un furto? I nostri avvocati specializzati in diritto penale sono qui per aiutarti.

Il telefonino ormai da anni è entrato a far parte delle nostre vite, rappresentando quasi l’estensione del proprio braccio, in quanto sempre a nostra portata, di giorno, come di notte, al lavoro o nel letto la sera prima di addormentarsi. Con l’avvento degli smartphone, poi, l’esigenza di averne uno è ormai diffusa per tutte le funzioni similari ad un mini pc portatile, con l’aggiunta della possibilità di fare video e foto, salvare documenti e quant’altro.

Pertanto, una delle situazioni più spiacevoli in cui si può incorrere è proprio quella di smarrire il nostro amato cellulare/smartphone. Peggio ancora quando ci accorgiamo che siamo stati vittima di furto del telefonino. In questi casi come dobbiamo comportarci e quali sono le conseguenze giuridiche? Vediamo di seguito.

Quando si può fare una denuncia per furto del cellulare?

Il furto consiste nella sottrazione della cosa mobile altrui al fine di trarne un profitto per sé o per altri (art. 624 c.p.). Quindi cosa fare quando ci capita questa disgrazia? Le forze dell’Ordine indicano un vero e proprio “vademecum” di azioni da compiere in caso di furto, valevoli anche nelle ipotesi di smarrimento, cioè perdita del cellulare in assenza di furto:

Contattare il proprio gestore

la prima cosa, ove possibile, è contattare il servizio clienti del gestore telefonico per bloccare l’utenza (c.d. “blocco della sim telefonica”, ovvero della mini-scheda del nostro gestore inserita all’interno del cell.), sia per evitarne l’utilizzo al ladro di turno e sia, eventualmente, per richiedere subito la sostituzione della scheda allo scopo di mantenere lo stesso numero telefonico;

Denuncia di furto

La seconda cosa da fare con immediatezza è quella di recarsi presso un ufficio di Polizia di Stato o una stazione del Comando dei Carabinieri per presentare una denuncia di furto (o smarrimento) nella quale è opportuno riportare una serie di elementi che vedremo di seguito nel paragrafo numero 3. Come detto, anche in caso di smarrimento è necessaria la denuncia, al fine di ottenere la restituzione del telefono eventualmente ritrovato. Inoltre, come vedremo, anche colui che trova un telefonino smarrito e lo trattiene commette un illecito penale.

Cosa rischia chi viene denunciato per furto di un cellulare?

Abbiamo visto che, ai sensi dell’art. 624 c.p. il furto consiste nella sottrazione, privazione e/o impossessamento, di una cosa altrui al fine di procurare un vantaggio a sé o a terzi. Ciò significa che il bene sottratto, nella fattispecie in esame il cellulare, o rimane nella disponibilità di chi compie il furto per un proprio vantaggio personale, come ben potrebbe essere semplicemente tener il telefonino per sé stesso, ma anche per rivenderlo al mercato nero.

In tali casi, la pena prevista per tale reato è la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a euro 516. Quest’ultima è l’ipotesi di c.d. furto “semplice”, un reato procedibile a querela di parte (entro tre mesi dal fatto). Ma il furto può avere altre connotazioni, rendendo le conseguenze penali del reo ancora più incisive. Parliamo delle ipotesi di furto aggravato. Chiamato così perché esso comporta delle condotte criminose che possono generare rischi per l’incolumità della persona offesa dall’azione di furto.

L’art. 624bis del codice penale, disciplina tale ipotesi, prevedendo che chiunque si impossessi della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, mediante introduzione in un edificio o in altro luogo destinato in tutto o in parte a privata dimora o nelle pertinenze di essa, è punito con la reclusione da quattro a sette anni e con la multa da euro 927 a euro 1.500. Alla stessa pena soggiace chi si impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, strappandola di mano o di dosso alla persona.

Se il reato è aggravato da una o più delle circostanze previste dal codice penale (art. 625 comma 1), tra i quali;

  • se il colpevole, per commettere il fatto, si introduce o si trattiene in un edificio o in un altro luogo destinato ad abitazione;
  • se il colpevole usa violenza sulle cose o si vale di un qualsiasi mezzo fraudolento;
  • se il colpevole porta indosso armi o narcotici, senza farne uso;
  • se il fatto è commesso con destrezza;
  • se il fatto è commesso da tre o più persone, ovvero anche da una sola, che sia travisata o simuli la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio.

Nondimeno se ricorrono le circostanze aggravanti di cui all’art. 61 c.p., tra i quali:

  • l'avere agito per motivi abietti o futili;
  • l'aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per conseguire o assicurare a sé o ad altri il prodotto o il profitto o il prezzo ovvero la impunità di un altro reato;
  • l'avere adoperato sevizie, o l'aver agito con crudeltà verso le persone;
  • l’avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa;
  • l'aver commesso il fatto con abuso dei poteri, o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio, ovvero alla qualità di ministro di un culto

In tutti i casi sopra elencati, l’aggravamento del reato di furto comporta una pena della reclusione da cinque a dieci anni e della multa da euro 1.000 a euro 2.500. Altro aspetto da considerare è che il furto aggravato è un reato procedibile d’ufficio, quindi chiunque soggetto può presentare denuncia all’Autorità competente, anche se si tratta di una persona diversa da chi ha subito materialmente il furto.

Ecco come fare una denuncia per furto del tuo cellulare

Quando perdiamo il telefonino, sia esso per furto o per smarrimento, è opportuno presentare la denuncia presso un centro di Polizia o stazione dei Carabinieri. All’atto della stesura della denuncia sarà importante indicare tutta una serie di elementi tra cui:

1) il proprio gestore telefonico;

2) il numero di telefono;

3) la marca e modello del telefono cellulare;

4) numero seriale e codice IMEI (riportati sulla confezione di acquisto e sul vano batteria del telefono).

Su quest’ultimo aspetto le Forze dell’Ordine raccomandano di annotare e conservare il numero seriale ed il codice IMEI del telefono cellulare i quali sono elementi indispensabili per l’individuazione del telefono stesso in caso di furto o smarrimento.

Vediamo di seguito, un modello di denuncia, in questo caso presso una stazione del CC, facilmente estraibile dai siti dell’Arma stessa

Modulo per la denuncia di smarrimento di telefono cellulare AL COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI STRANGOLAGALLI DENUNCIA DI SMARRIMENTO

Il sottoscritto/a Mario Rossi nato/a a Roccacannuccia (LE) il 10/10/2000, Residente a Strangolagalli (FR) in Via Paperone dei Paperoni nr. 1

DENUNCIA che in data 14/02/2023 ore 11:00 in località Strangolagalli (FR) ha smarrito/subito il furto del telefono cellulare:

Marca XXXXX Modello XXXXX con mascherina di colore BLUE nr. IMEI 0000000000000 con scheda telefonica della società XXXXXX e nr. utenza XXXXXXXXXXX Fa presente di aver / non aver provveduto al blocco della scheda mediante comunicazione al nr. XXXXXX in data 14/02/2023 ore 10:00 lì Strangolagalli (FR) Il denunciante (Mario Rossi)

Firma__________________________

VISTO: per l’avvenuta ricezione della denuncia e rilascio copia originale per gli usi consentiti dalla legge alle ore _______ del ______________ presso gli uffici del Comando Stazione Carabinieri in intestazione avanti al ____________________________________________ (timbro del Comandante)

Furto cellulare: la Cassazione

Il tema del furto di telefonini è stato più volte oggetto della lente di ingrandimento della Cassazione, la quale in molte occasioni ha avuto modo chiarire alcuni aspetti legati alla questione in parole, precisando le conseguenze per il reo. Tra queste pronunce, si segnalano due interessanti recenti arresti giurisprudenziali.

Cass. Penale n. 6353/2021

Con questa recente sentenza, la Cassazione, intervenuta in un caso in cui il proprietario del telefonino aveva dimenticato lo stesso sul bancone del Bar e seguito del quale un tizio aveva approfittato della situazione per accaparrarsi il dispositivo, ha stabilito che: colui che prende un telefono dimenticato dal legittimo proprietario sul bancone del bar costituisce una condotta penalmente rilevante, punibile ai sensi dell’art. 624 c.p., con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 a 516 euro.

Le ragioni sono dovute al fatto che ci si trovi di fronte ad una situazione di momentanea perdita della disponibilità del dispositivo da parte del suo proprietario per cui, salva la prova contraria, tale situazione non è compatibile con la volontà di disfarsi in via definitiva del bene.

Nella fattispecie, la proprietaria si era allontanata dal locale BAR e, dopo essersi resa conto di aver dimenticato il telefonino, vi aveva fatto ritorno dopo pochi minuti, proprio per chiedere informazioni sull’apparecchio al gestore del locale. Infatti, prosegue la Corte, “se si conserva memoria del luogo in cui il bene è stato lasciato, è chiaro che il legittimo proprietario potrebbe riacquistarne la materiale disponibilità, qualora altro soggetto non ponga in essere l’attività di sottrazione della cosa rinvenuta”.

Pertanto, approfittare di chi dimentica il cellulare in un dato luogo per prenderlo e farlo proprio integra l’ipotesi del reato di furto.

Cass. pen., n.28715/2021

“Sottrarre il cellulare al legittimo proprietario e impedirgli così, per un tempo prolungato, di poterlo utilizzare rappresenta un danno rilevante”. Nel caso oggetto della sentenza, un uomo veniva condannato, sia in primo che in secondo grado, per “furto aggravato”, dopo che si era risaliti allo stesso, reo di essersi impossessato di due telefoni cellulari sottraendoli ai legittimi proprietari, attraverso l’uso di mezzi fraudolenti, e per tale motivo soggetto alla relativa circostanza aggravante.

Più precisamente, questi aveva utilizzato in entrambe le occasioni il pretesto di dover effettuare una telefonata, e quindi chiedeva in prestito l’uso del telefonino, dopodiché, appena ricevuto lo stesso, e quindi impossessatosi del dispositivo, si dava gambe all’aria, scappando via.

L’uomo, dopo essersi visto respinto in primo e secondo grado la sua ricostruzione dei fatti, prova in Cassazione a ribaltare le pronunce medesime, basandosi, da una parte, sulla mancanza del mezzo fraudolento, dall’altra, vista l’assenza di querela da parte dei proprietari del telefonino nei termini di legge (tre mesi: si ricordi che per le ipotesi di furto semplice il reato è procedibile ad istanza di parte) chiedeva disporsi l’improcedibilità. Tuttavia la Cassazione ha confermato le precedenti sentenze.

Come fanno i carabinieri a trovare un telefono rubato?

Chiariti gli aspetti pratico/giuridici resta la domanda che molti si pongono. È possibile per le Forze dell’Ordine rintracciare il proprio telefonino?

Segnale GPS

Innanzitutto, si può risalire al punto in cui si trova il cellulare purché in esso sia attivo il segnale GPS. Il segnale dovrà essere attivo fintantoché l’autorità interessata riesca ad individuarlo. Del resto, le stesse aziende produttrici del dispositivo prevedono la possibilità di rintracciare il telefono tramite detto segnale collegandosi al sito di riferimento. Tuttavia, qualora il segnale GPS risultasse spento o off-line questo sistema risulterebbe inefficace.

Chiamata telefonica

Se il telefono smarrito venisse usato per una telefonata l’autorità di polizia potrebbe rintracciarlo. Questo sistema presenta il limite che il telefono risulti attivo in una conversazione telefonica, altrimenti non è praticabile.

Prima posizione utile

Un altro strumento è dato dalla ricostruzione a ritroso, per effetto della quale basandosi sull’ultima posizione utile del dispositivo allorquando era ancora acceso, si cerca di ricostruire il percorso svolto dal ladro detentore del telefonino.

Celle telefoniche e tabulati

Un altro metodo utilizzato è quello della individuazione delle c.d. celle telefoniche. Una cella telefonica è un'antenna o ripetitore capace di propagare il segnale radio in una porzione di territorio offrendo in quell'area una copertura radioelettrica Il problema di tale soluzione è l’assenza di precisione.

Con i tabulati telefonici è possibile risalire a vari dati esterni delle conversazioni, come il numero di telefono del chiamante/chiamato, la durata della telefonata, la cella telefonica agganciata, il codice Imei del cellulare e l’identificativo della scheda Sim utilizzata. Il problema dei tabulati è dato dal fatto che non possono essere usati dalle Forze dell’Ordine se non previa autorizzazione di un giudice, la quale di solita viene concessa solo in occasione di reati più gravi

Conclusioni

Smarrire il proprio telefonino è davvero una cosa molto spiacevole. Considerando i documenti, le foto e i video archiviati, l’agenda dei contatti, le app installate che molti utilizzano anche per lavoro. Fermo restando che occorre stare sempre molto attenti a dove collocare il telefonino, soprattutto se trattasi di un costoso modello di ultima generazione, nella malaugurata ipotesi in cui ci venga sottratto è opportuno segnalare al nostro gestore l’accaduto per bloccare la sim e recarsi subito presso un centro di Polizia o CC per la opportuna denuncia.

Denuncia che potrà essere facilitata se fatta contro un soggetto specifico, mentre, in caso contrario, se fatta contro ignoti le possibilità di recupero andranno di molto a diminuire.

Avvocato Marco Mosca

Marco Mosca

Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...