Calcolo assegno mantenimento figli per chi quadagna un stipendio di 1500€
Guida pratica per calcolare l'assegno di mantenimento figli con stipendio di 1500 euro. Normative, tabelle e modelli di calcolo.
La fine di un rapporto affettivo, sia esso culminato nella celebrazione di un matrimonio valido ai fini legali ovvero sia esso sfociato in una relazione di fatto, dal quale siano nati dei figli comporta una serie di conseguenze. Tra esse la scelta del genitore collocatario e la determinazione dell’assegno di mantenimento a favore dei figli posto a carico del genitore che non risulta essere affidatario.
L’assegno di mantenimento si configura, quindi, come una misura contributiva di carattere patrimoniale posta a carico del genitore non collocatario e che deve essere corrisposto in favore dei fili economicamente non autosufficienti e versato:
- all’altro genitore, in caso di figli minorenni;
- al figlio maggiorenne per coprire le sue esigenze di vita in misura in qualche modo proporzionale.
Il quesito che si pone è quello di comprendere come determinarlo nel caso in cui il genitore non affidatario percepisca uno stipendio pari a 1.500,00 euro.
Cosa dice la legge sull'assegno di mantenimento per i figli
Riferimenti al Codice Civile
L’addentellato normativo di riferimento in tema di assegno di mantenimento per i figli deve essere individuato nell’articolo 315bis del codice civile, il quale al primo comma dispone che “Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.”
L’obbligo posto sorge in conseguenza del solo fatto di aver messo al mondo uno o più figli, si protrae nel tempo sino a che la prole non abbia raggiunto la propria indipendenza economica e comporta l’obbligo di corrispondere un importo tale da consentire di soddisfare le esigenze dei figli, parametrandolo in base ad alcuni fattori, tra i quali si rammentano esigenze abitative, di tipo scolastico, sanitario, sociale e in considerazione dell’età e del tenore di vita.
Obblighi legali dei genitori
Sui genitori incombono alcuni obblighi legali, che vanno, quindi, al di là del mero riconoscimento al figlio di un diritto limitato agli alimenti, comprendendo, invece, tutte le spese necessarie al fine di soddisfare tutte le sue necessità, individuandolo di fase in fase avendo riguardo all’età, a garantirgli un’istruzione adeguata e a curare la sua salute, siano esse configurabili in veste di spese ordinarie o straordinarie purché siano considerabili necessarie.
Fattori che influenzano il calcolo dell'assegno
Reddito netto del genitore
In sede di determinazione dell’assegno di mantenimento da porre a carico del genitore non collocatario il Giudice competente deve aver riguardo ad una serie di elementi di valutazione, tra i quali deve essere contemplato, innanzitutto, il reddito netto del genitore non affidatario.
Il calcolo del reddito netto si riferisce alla quantità di denaro che residua, sottraendo dal reddito totale le spese necessarie. Si pensi alle spese relative a tasse e contributi, oltre a tutte le ulteriori spese deducibili. Sul punto è appena il caso di rammentare che l’ammontare delle tasse dipende dal regime fiscale di appartenenza, mentre i contributi sono definiti come quei soldi che si versano alla propria cassa previdenziale e volti ad ottenere le prestazioni previdenziali (si pensi alla pensione).
Necessità dei figli (età, scuola, salute)
Ulteriori elementi da prendere in considerazione nella determinazione dell’importo dell’assegno di mantenimento attengono ad un’attenta valutazione delle esigenze e necessità dei figli, da valutarsi in correlazione particolarmente all’età, alle esigenze scolastiche e alla tutela della salute.
D’altronde, è intuitivo comprendere come in considerazione dell’età del figlio le esigenze variano: per un bambino infante le spese necessarie per il mantenimento sono di un certo tipo comprendono pannolini, pappe, latte in polvere, abitini e via di seguito. Crescendo devono sommarsi le spese da affrontare per iscrivere il figlio a scuola e pagargli testi scolastici ed eventuali trasferte per raggiungere la scuola.
Non possono non considerarsi, poi, quale che sia l’età, le spese sanitarie da sostenere per tutelare la salute del figlio, da parametrarsi anche in considerazione dello stato di salute dello stesso. Si pensi alle ipotesi in cui, magari, il figlio sia affetto da patologie particolari, che richiedano visite specialistiche o l’assunzione di farmaci costante.
Spese straordinarie e ordinarie
Ulteriore profilo da tenere in considerazione attiene alla circostanza che l’assegno di mantenimento di norma è valutato e quantificato avendo riguardo alle spese ordinarie (ossia le spese riguardanti il sostentamento e le cure ordinarie che sono ricomprese nell'assegno corrisposto mensilmente a titolo di mantenimento in quanto aventi carattere ordinario – cfr. in tal senso sentenza C. Cass. n. 925/05).
Al contrario, non sono ricomprese nel calcolo dell’assegno di mantenimento le spese definite straordinarie, ossia le spese ulteriori rispetto a quelle strettamente correlate al mantenimento quotidiano e attinenti ad aspetti peculiari e variegati attinenti alla vita scolastica, sportiva, ricreativa e sanitaria escluse dalle esigenze ordinarie. Le spese straordinarie dovranno, quindi, essere valutate e corrisposte dal genitore non affidatario in aggiunta a quanto versato tramite l’assegno di mantenimento.
Esempi pratici di calcolo per un stipendio di 1500 euro
Stipendio netto di 1500 euro e 1 figlio
Come si dirà in seguito non esistono tabelle di riferimento per il biennio 2024-2025, pertanto, si può al più fare riferimento ancora oggi alle tabelle di riferimento costituite da quelle predisposte dal Tribunale di Monza nell’ormai lontano 2008.
Sul punto, si può indicativamente dedurre che per un genitore che percepisca uno stipendio calcolato netto pari a 1.500,00 euro circa la percentuale da destinare per il mantenimento se ha un solo figlio è valutata comunemente nella misura del 25-30%.
Da ciò si ricava che il 25% di 1.500,00 è pari a 375,00 euro, mentre calcolando il 30% sulla stessa somma si raggiungono i 450,00 euro al mese di assegno di mantenimento.
Stipendio netto di 1500 euro e 2 figli
Nell’eventualità i figli siano due il calcolo non viene effettuato in maniera perfettamente proporzionale, considerando che, in tal caso, vengono in considerazione esigenze e fattori ulteriori, quali le disponibilità del genitore e le esigenze proprie di ciascuno dei figli che possono essere diverse per uno rispetto all’altro.
Ad ogni buon conto si stima che per un genitore che percepisca uno stipendio calcolato netto pari a 1.500,00 euro l’ammontare dell’assegno potrebbe arrivare sino a 500,00 e 600,00 euro per due figli, corrispondenti rispettivamente al 33,33% e al 40% dello stipendio stesso.
La percentuale, quindi, si abbassa rispetto ad una proporzionalità perfetta per garantire che tutti possano condurre una vita dignitosa.
Differenze tra genitori con custodia condivisa o esclusiva
Nei paragrafi precedenti si sono brevemente esposti i criteri su cui il Giudice deve improntare la quantificazione dell’ammontare dell’importo dell’assegno di mantenimento di cui onerare il genitore non affidatario.
A quanto già esposto debbono aggiungersi ulteriori elementi di disamina e, in particolare, viene in rilievo quello identificato nella valutazione del tempo trascorso dal figlio con ciascun genitore. Non solo, a rilevare è anche la circostanza relativa al fatto che ciascun genitore si occupi dei figli sostenendo in modo equilibrato delle spese quotidiane (indicativamente quelle per gli alimenti e le bollette).
In ogni caso, anche se il tempo trascorso con i genitori sia parimenti suddiviso, come – d’altronde – accade di norma nell’affido condiviso, il Giudice può, comunque, prevedere che un genitore debba corrispondere all’altro un assegno di mantenimento per i figli ove, ad esempio, i genitori abbiano capacità economiche differenti oppure per valutazioni riferite al tenore di vita che intendano mantenere.
Riepilogando, pertanto, oltre al reddito netto del genitore, alle esigenze dei figli e alla quantificazione delle spese ordinarie, incide sulla quantificazione dell’importo dell’assegno di mantenimento anche la valutazione del tempo trascorso da ciascun genitore con i figli nonché della suddivisione delle spese sostenute per le esigenze alimentari e le bollette necessarie per l’abitazione in cui è fissata la residenza del minore e questo, quindi, abita.
Più aumenta la differenza del tempo trascorso con i figli e maggiore sarà l’importo da corrispondere. Ma anche in caso di gestione dei figli in egual misura l’assegno di mantenimento può essere, comunque, fissato se emerga che la disponibilità economica di un genitore sia nettamente superiore rispetto a quella dell’altro e il sostentamento delle spese sia effettuato in maniera nettamente superiore da uno piuttosto che dall’altro.
Tabelle di riferimento per l'assegno di mantenimento
Analisi di tabelle standard
Ebbene, sul punto occorre evidenziare che, in realtà, per il periodo corrente (anni 2024 e 2025) non esistono, in realtà, delle tabelle ufficiali da poter considerare standard.
Ciò non significa che non vi siano indicazioni, rectius linee guida, che devono essere seguite per la determinazione dell’ammontare dell’assegno di mantenimento che il genitore non affidatario deve corrispondere per il figlio (o per ciascun figlio se sono più di uno).
Si evidenzia, innanzitutto, come sia comunemente previsto un importo minimo che deve essere necessariamente corrisposto e che, secondo gli standard attuali, ammonta a non meno di 200,00-250,00 euro al mese. Preme evidenziare che è tenuto a corrispondere l’importo minimo come determinato dal Giudice anche il genitore non affidatario che per circostanze contingenti sia disoccupato o non percepisca reddito.
Ulteriore criterio comunemente seguito è quello di parametrare l’assegno di mantenimento al reddito percepito, essendosi già visto al paragrafo precedente come un caso di reddito medio ammontante a circa 1.500,00 corrisponde indicativamente a un minimo di 375,00 e un massimo di 450,00 euro in caso vi sia un solo figlio destinatario dell’assegno.
Ulteriore elemento preso in debita considerazione è appunto il numero di figli per i quali occorre corrispondere l’assegno di mantenimento, valendo in materia il principio secondo il quale in presenza di più figli l’importo riconosciuto a titolo di assegno di mantenimento aumenta, ma in maniera meno che proporzionale. Pertanto, riprendendo l’esempio appena fatto e ipotizzando un reddito medio netto pari a 1.500,00, l’ammontare dell’assegno di mantenimento raggiunge un minimo di 600 fino a un massimo di 700 euro.
Tutto quanto sopra premesso, si aggiunga, tuttavia, che, pur tenendo in considerazione i criteri indicativi appena descritti e rammentati, gli importi come sopra quantificati non possano che essere considerati indicativi, non potendosi prescindere dalle circostanze del caso concreto e relative al relativo contesto familiare.
Cosa fare in caso di modifiche delle condizioni economiche
Come richiedere una revisione dell'assegno
L’ammontare dell’assegno di mantenimento può essere assoggettato a mutamenti e rivalutazioni nel tempo, in considerazione delle modifiche delle condizioni economiche del genitore che è tenuto a corrisponderlo sia in conseguenza di una rivalutazione, secondo gli indici Istat, sia per quanto concerne la sopravvenienza di circostanze e fatti che coinvolgono la situazione patrimoniale dei coniugi.
Qualora tali evenienze si verifichino in un momento successivo rispetto a quello della quantificazione dell’assegno di mantenimento originaria i genitori sono entrambi legittimati a richiedere una revisione dell’ammontare dell’assegno di mantenimento per adeguarlo al mutamento della situazione fattuale concreta.
Il caso emblematico è quello in cui le capacità economiche del genitore tenuto alla corresponsione dell’assegno di mantenimento siano scemate e tali da non consentirgli di ottemperare agli obblighi originariamente assunti.
Si pensi alle ipotesi di perdita del posto di lavoro ovvero di cambio di lavoro dal quale derivi una netta diminuzione della retribuzione o ancora alla modifica del nucleo familiare del genitore tenuto al pagamento in conseguenza, magari, della nascita di un nuovo figlio.
La richiesta di modifica delle condizioni dell’assegno di mantenimento deve essere presentata mediante ricorso presentato al Tribunale, allegando tutta la documentazione necessaria (nota di iscrizione a ruolo e contributo unificato dell’importo di euro 98,00, certificati di stati di famiglia e di residenza delle parti, copia autentica del verbale di separazione e del relativo decreto di omologa o copia autentica della sentenza di separazione o, ancora, copia autentica della sentenza di divorzio passata in giudicato). Per la procedura occorre l’assistenza di un avvocato.
Domande frequenti sull'assegno di mantenimento con 1500 euro di stipendio
- Come si calcola l'assegno di mantenimento per i figli?
L’assegno di mantenimento per i figli viene calcolato avendo riguardo all’ammontare del reddito netto del genitore non affidatario, alle esigenze del figlio in considerazione dell’età, della scolarizzazione nonché dello stato di salute. - Qual è la percentuale dello stipendio destinata al mantenimento figli?
Assumendo a titolo esemplificativo uno stipendio medio del genitore pari a 1.500,00 euro la percentuale dell’importo che il Giudice procedente potrebbe destinare al mantenimento dei figli si aggira normalmente, in base alle linee guida, intorno al 25-30%. - Cosa succede se il genitore non paga l'assegno?
Se il genitore non affidatario non paga l’assegno di mantenimento può vedersi perseguire e conseguentemente anche condannare ai sensi e per gli effetti dell’articolo ex articolo 570 del codice penale per la commissione del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Il rischio è, quindi, di vedersi applicare la sanzione della reclusione fino ad un anno o della multa in misura compresa tra gli euro centotre e gli euro milletrentadue. - Le spese straordinarie sono incluse nell'assegno di mantenimento?
La risposta al quesito è sicuramente negativa.
Infatti, nell’ammontare dell’assegno di mantenimento vengono ricomprese solo le spese ordinarie (più agevolmente quantificabili), mentre le spese straordinarie, previa valutazione caso per caso, devono essere corrisposte a parte. - Come si richiede la modifica dell'assegno di mantenimento?
La modifica dell’assegno di mantenimento si richiede mediante presentazione di un ricorso avanti il competente Tribunale, procedendo, tuttavia, all’adempimento con l’assistenza obbligatoria di un avvocato.
![Avvocato Chiara Biscella](https://res.cloudinary.com/dxszwqljd/image/upload/v1616518381/ugdjjfhbxn6t7g89fmhc.png)
Chiara Biscella
Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...