Come rinunciare all’eredità: termini, costi e procedura legale
Vuoi rinunciare all’eredità? Ecco una guida dettagliata con informazioni su costi, tempi e procedura legale.
Che cos’è la rinuncia all’eredità?
La rinuncia all’eredità è l’atto dichiarativo mediante il quale il soggetto chiamato all’eredità afferma a tutti gli effetti di legge di non essere interessato ad accettarla. La dichiarazione deve essere effettuata in maniera espressa e in forma scritta, con atto debitamente sottoscritto dal rinunciante.
Il motivo principale che può spingere qualsivoglia soggetto a rinunciare all’eredità spettantigli risiede di norma nella circostanza che il successore del defunto per legge e salvo casi particolari succede nella posizione di quest’ultimo anche per quanto concerne i debiti dallo stesso contratti in vita. Se, ad esempio, i debiti del defunto risultino superiori ai crediti o eccedenti le sue sostanze al tempo della morte il successore può non avere convenienza ad accettare l’eredità.
Con la rinuncia all’eredità, quindi, il soggetto che vi ha provveduto rimane completamente estraneo alla successione del defunto e nessun creditore di quest’ultimo potrà avanzare alcuna pretesa nei confronti del rinunciante per il pagamento dei debiti ereditari.
Si vuole, in ogni caso, sottolineare che la rinuncia in alcun modo può essere assoggettata a condizioni o a termini e non può essere limitata ad una sola parte dell’eredità, pena la nullità e improduttività di effetti. Il diritto di rinunciare all’eredità può essere esercitato entro dieci anni dal momento del decesso. Aspetto fondamentale da rammentare attiene alla circostanza che in linea retta (discendenza padre-figlio) o in linea collaterale (discendenza fratello-fratello, zio-nipote) la rinuncia all’eredità da parte di uno dei soggetti chiamati comporta l’automatico subentro al suo posto dei relativi figli.
Nello stesso termine il chiamato all’eredità ha diritto di accettarla. La differenza principale tra l’accettazione dell’eredità e la rinuncia alla stessa risiede nella rinunciabilità. Infatti, la rinuncia all’eredità è revocabile dal soggetto che l’ha resa se, nel frattempo, l’eredità non sia stata già acquistata da altri e fino a che il diritto di accettarla non si sta prescritto. L’accettazione dell’eredità, al contrario, una volta effettuata non può più essere revocata e, quindi, ha effetti sostanzialmente definitivi.
Perché rinunciare all’eredità?
Come si è già avuto modo di anticipare nel paragrafo precedente il chiamato all’eredità può avere convenienza a rinunciarvi ove i debiti ereditari superino in ammontare i crediti ereditari. In tal caso, infatti, l’erede che non rinunci all’eredità si troverà a farsi carico e a dover rispondere dei debiti contratti in vita dal defunto.
La conseguenza primaria è che i creditori di quest’ultimo potranno legittimamente azionare nei loro confronti tutte le loro pretese, mediante l’esperimento delle azioni messe a disposizione dalla legge e, pertanto, aggredire il patrimonio dell’erede, che si andrà a fondere con quello del de cuius.
Altra motivazione che può spingere un soggetto a rinunciare all’eredità risiede nell’intento di agevolare gli altri coeredi o i proprio futuri successori, evitando di dover sostenere i costi di un doppio passaggio legato alla successione, in caso di asse ereditario attivo.
Procedura per la rinuncia all’eredità
Dove presentare la rinuncia
La rinuncia all’eredità può essere presentata alternativamente presso:
- un notaio;
- la cancelleria del Tribunale.
Ognuna delle due opzioni presenta dei vantaggi e degli svantaggi.
Per quanto attiene alla presentazione della rinuncia presso un notaio è indiscutibile che si tratti di soluzione più onerosa, in quanto chi la sceglie deve mettere in conto di sborsare i costi richiesti dal professionista a titolo di onorario. D’altro canto, è la soluzione preferibile per chi, non avendo magari dimestichezza con la procedura, intenda ottenere il consiglio professionale di un esperto.
In alternativa, la rinuncia all’eredità può essere effettuata, come premesso, procedendo presso la cancelleria del Tribunale del luogo in cui si è aperta la successione. In tal caso, occorre precisare che è sempre preferibile prendere un appuntamento al fine di evitare lungaggini e di trovarsi troppo a ridosso dei termini.
Documenti necessari
La presentazione di un atto di rinuncia all’eredità deve essere supportata da un’adeguata produzione documentale. In specie, si richiede che vengano depositati i seguenti documenti:
- certificato di morte in carta libera o autocertificazione dello stesso:
- n. 1 marca da bollo dell’importo di euro 16,00;
- documento di riconoscimento in corso di validità;
- codice fiscale del defunto;
- codice fiscale del rinunciante, quali che siano le sue condizioni;
- se sussista un testamento n. 1 copia conforme dello stesso;
- nota di iscrizione a ruolo;
- copia del versamento della tassa di registro pari ad eutro 200,00 da corrispondersi post redazione della rinuncia all’eredità stessa;
- per soggetti minori di età/interdetti/inabilitati/sottoposti ad amministrazione di sostegno, altresì, copia conforme dell’autorizzazione del Giudice Tutelare.
Tempi e scadenze
In proposito, occorre sottolineare come, in realtà, la legge nulla preveda in merito al tempo in cui deve essere effettuata la rinuncia dell’eredità. L’individuazione di un termine massimo entro il quale procedere è il frutto dell’operazione ermeneutica di dottrina e giurisprudenza, le ali sono giunte alla conclusione, ormai considerata come assodata, che la rinuncia all’eredità, per essere ritenuta valida, debba essere effettuata entro dieci anni a decorrere dall’apertura della successione o dalla delazione nell’eventualità in cui questa non sia contestuale, ma successiva all’apertura della successione.
Costi per la rinuncia all’eredità
La rinuncia all’eredità comporta dei costi da sostenere, che comprendono le seguenti voci:
- Costi notarili: nell’eventualità si opti per effettuare la rinuncia all’eredità ad un notaio occorrerà tenere in debita considerazione la circostanza che per l’istruzione della pratica occorrerà corrispondere al notaio i costi del rispettivo onorario,
- Altri costi legali e amministrativi: in ogni caso per la presentazione dell’atto di rinuncia, e – quindi – tanto che venga effettuata ad un notaio quanto che si proceda presso la cancelleria del Tribunale, oltre alla domanda redatta in forma scritta, occorre presentare una marca da bollo dell’importo di euro 16,00 nonché versare l’importo di euro 200,00 dovuta a titolo di imposta di registro dell’atto di rinuncia.
Conseguenze della rinuncia all’eredità
Conseguenza fondamentale della rinuncia all’eredità è quella di evitare che il rinunciante subentri nei diritti e negli obblighi originariamente facenti capo al defunto.
Ciò comporta l’automatico effetto di andare ad incrementare pro quota i diritti e gli obblighi che per effetto della successione spetterebbero agli altri chiamati all’eredità.
La rinuncia all’eredità esplica, inoltre, un’altra conseguenza ove venga effettuata dal successore diretto chiamato in favore dei propri figli. In tal caso, con l’atto di rinuncia i diritti successori si trasferiscono direttamente da genitore a figli in parti uguali.
Rinuncia all’eredità e casi particolari
Rinuncia per minori o incapaci
Casi particolari di rinuncia all’eredità sono quelle che dovrebbero essere presentate da soggetti minori ovvero da soggetti incapaci. Non potendovi questi provvedere autonomamente, in quanto soggetti privi della capacità d’agire, occorre che per richiederla possano agire per loro conto, presentandosi davanti al notaio o presso la cancelleria del competente Tribunale, esclusivamente i seguenti soggetti:
- per i soggetti minori: entrambi i genitori in loro rappresentanza;
- per i soggetti incapaci (ossia interdetti, inabilitati o assoggettati ad amministrazione di sostegno): il tutore o l’amministratore di sostegno.
L’avvio dell’iter già descritto nei paragrafi precedenti si caratterizza per minori e incapaci in quanto al fine di procedere è necessario preventivamente richiedere l’autorizzazione (nulla osta) al Giudice minorile o al Giudice tutelare competente in riferimento alla residenza del minore (che si presume coincidente con quella dei genitori) ovvero del tutore in caso in cui la rinuncia debba essere effettuata per conto del soggetto incapace.
Beneficio d’inventario come alternativa
- Vantaggi e svantaggi
Peculiare figura cui sembra opportuno fare cenno in questa sede è quella dell’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario, modalità di accettazione che comporta la possibilità di tenere distinti tra loro il patrimonio del defunto e quello dell’erede.
Il vantaggio indiscusso e indiscutibile dell’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario è che, in conseguenza dell’effetto appena descritto, il successore non potrà essere chiamato a rispondere dei debiti del defunto solo ed esclusivamente entro i limiti di quanto ricevuto in eredità.
Inoltre, l’accettazione dell’eredità a beneficio di inventario può essere effettuata solo in maniera espressa. La validità di tale forma di accettazione è subordinata alla redazione dell’inventario dei beni e dei diritti ereditari.
Si precisa, inoltre, che l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario deve essere effettuata entro tre mesi dalla data del decesso del e cuius nella denegata e non creduta ipotesi in cui l’erede sia in possesso dei beni ereditari.
Domande frequenti sulla rinuncia all’eredità
- Chi può rinunciare all’eredità?
La rinuncia all’eredità può essere effettuata dal chiamato all’eredità, ossia il soggetto che a seguito dell’apertura della successione assume la qualità di erede, subentrando nelle posizioni facenti capo al de cuius. - Quanto tempo si ha per rinunciare?
La rinuncia all’eredità deve avvenire entro un anno dall’apertura della successione (i.e. dalla morte del de cuius) o dalla delazione dell’eredità se non contestuale. - Quali sono i costi notarili?
I costi da sostenere nel caso in cui la rinuncia all’eredità venga presentata ad un notaio contemplano, oltre a quello della marca da bollo dell’importo di euro 16,00 e della tassa di registro dell’importo fisso di euro 200,00, il corrispettivo dell’onorario del professionista prescelto. - Si può rinunciare solo a una parte dell’eredità?
La risposta al quesito è assolutamente negativa, non essendo ammissibile una rinuncia all’eredità parziale o condizionata. - Cosa succede ai beni e ai debiti?
Per effetto della rinuncia all’eredità i beni e i debiti del defunto non entrano nel patrimonio del rinunciante e vanno, al contrario, a suddividersi in capo agli ulteriori chiamati all’eredità che non procedano a rinunciarvi.
Chiara Biscella
Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...