Cosa si intende per recupero crediti professionale?
Con la dicitura recupero crediti professionale, si intende l'attività di recupero degli onorari spettanti a seguito di una prestazione di servizi da parte di un professionista. Vediamo bene nel dettaglio come funziona e in che modo possono essere recuperati i crediti.
- Recupero crediti: meglio fuori o dentro i tribunali?
- Chi può fare recupero crediti?
- I crediti dell'avvocato: quali tipologie?
- Fonti normative
1. Recupero crediti: meglio fuori o dentro i tribunali?
Esistono due strade che possono essere percorse in caso di recupero crediti:
- Giudiziale, riguarda quella che si intraprende nelle aule di Tribunale. Ha come scopo finale quello di ottenere la condanna di parte debitrice al pagamento di quanto dovuto.
- Stragiudiziale, il fine ultimo non è quello di condannare il debitore al pagamento, bensì di “spronarlo” al pagamento senza che si debbano adire le Autorità Giudiziarie. L'attività può essere, in questo caso, più o meno intensa e può essere svolta nella forma che si ritiene più agevole (tramite richiami scritti, messe in mora, mail o telefonate). Solitamente se questo percorso risulta essere infruttuoso, si passa per vie legali al fine di ottenere una condanna al pagamento di quanto dovuto.
Se, nonostante la condanna, la parte debitrice non dovesse effettuare il pagamento, si potrà ottenere il pignoramento dei suoi beni. È difficile dire quale delle due vie sia la migliore, sta a noi decidere come rilevarli.
Di norma, prima si esperisce la via stragiudiziale e soltanto dopo si passa all'azione giudiziaria (in alcuni casi, le convenzioni assistite - metodo stragiudiziale per eccellenza - sono tassativamente previste dalla legge, mentre in altri casi non è obbligatorio esperire la via stragiudiziale potendo passare direttamente in giudizio).
2. Chi può fare recupero crediti?
L'attività di recupero crediti può essere svolta sia da avvocati che da enti specifici che si occupano solo di questo. I professionisti stessi hanno, molte volte, la necessità di appoggiarsi a questi enti poiché non è affatto raro che siano proprio loro a trovarsi nell'impossibilità di ricevere quanto gli spetta.
Essi possono rivolgersi, quindi, ad avvocati iscritti all'Albo di provenienza o a società strutturate appositamente per il recupero crediti, le quali però necessitano dell'autorizzazione della Questura del luogo territorialmente competente.
3. I crediti dell'avvocato: quali tipologie?
Ad oggi, i rimedi che gli avvocati possono utilizzare sono sostanzialmente 3:
- Pagamento per decreto ingiuntivo;
- Procedura speciale prevista dagli art. 28 e segg. Legge 794 del 1942;
- Procedimento sommario di cognizione.
Da questa piccola classifica si desume che sia esclusa la possibilità di ricorrere al procedimento di cognizione ordinario che, nel caso in cui fosse introdotto, verrebbe immediatamente mutato nel procedimento sommario di cognizione (ex art. 702 bis c.p.c.).
Queste tre tipologie si desumono per mezzo dei chiarimenti forniti da sentenza della Corte di Cassazione, con la quale si statuisce in modo definitivo che, qualora la procedura di recupero crediti fosse introdotta con un rito diverso da uno di quelli sopra elencati, il Presidente del Tribunale dovrà provvedere al mutamento del rito da ordinario a sommario (ricomprendendolo quindi in una delle tre fattispecie esposte a seconda del credito in oggetto).
Fonti normative
Art 702 bis c.p.c.
Cass. Civ. sez. VI, 29.02.16 n. 4002
Art 633 segg. c.p.c.
Art 28 legge 13.6.42 n. 794
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