Come fare recesso contratto luce e gas
Può capitare che nel corso del rapporto di fornitura di luce e gas sorga, per motivi vari, l’esigenza di cambiare il gestore: un’offerta più vantaggiosa da altro fornitore, disservizi continui col gestore attuale, mutamento di residenza e così via, le ragioni sono molteplici, ma quando arriva questo momento ci domandiamo “posso recedere subito dal contratto?”: vediamo di seguito di rispondere a questo dilemma.
Recesso contratto luce e gas: motivazioni e diritti del consumatore
Definito anche come "diritto al ripensamento", il diritto di recesso è uno dei più importanti diritti riconosciuti dal Codice del Consumo al consumatore. Ai sensi dell’art. 3, lettera a) del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), per consumatore o utente s’intende la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta.
La materia del consumatore è stata poi rivisitata dal decreto legislativo n. 21/2014 che ha recepito la direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori. Il diritto di recesso consente al consumatore di cambiare idea sull’acquisto effettuato, liberandosi dal contratto concluso senza fornire alcuna motivazione. Il diritto di recesso nei contratti di fornitura di energia e gas, pertanto, è una clausola contrattuale che dà la possibilità di risolvere in anticipo il contratto di fornitura medesimo.
Tale recesso può essere esercitato anche dal gestore stesso, e non solo dal consumatore, secondo quanto previsto dal contratto, ma solo quando si tratti di fornitura in regime di mercato libero. La risoluzione contrattuale può riguardare tutti i tipi di utenze, e dunque, sia quelle del mercato libero, che in quelle tutelate. I motivi sono del recesso sono indifferenti, tanto che si voglia cambiare semplicemente gestore, quanto si tratti di disservizi o cambio di residenza.
La comunicazione di recesso deve essere obbligatoriamente inviata tramite raccomandata, in base a quanto stabilito nel contratto di fornitura e secondo modalità che permettono di verificare l’effettiva ricezione della comunicazione di recesso da parte del fornitore.
Nel caso di recesso per cambio fornitore, il cliente non dovrà inviare nessuna raccomandata, sarà infatti il nuovo fornitore scelto a gestire le pratiche amministrative e comunicare al vecchio fornitore l'avvenuta rescissione del contratto. Va ricordato, che con il diritto di recesso in termini di “ripensamento” si suole far riferimento anche all’ipotesi di recesso immediato, cioè nelle ipotesi di contratti sottoscritti al di fuori del locale commerciale (tramite operatore telefonico per intenderci), si può esercitare il ripensamento ed evitare di attivare il contratto entro i primi 14 giorni dalla stipula.
Termini e condizioni contrattuali di recesso
Quando vogliamo recedere dal contratto di fornitura energia e gas, spesso ci assillano molti dubbi, su come dobbiamo recedere e quali sono le conseguenze della nostra scelta. Il primo pensiero, pertanto, è quello di analizzare le condizioni di contratto per trovare il punto preciso in cui ci spiegano come procedere per il recesso.
Va detto, tuttavia, come già anticipato nel paragrafo precedente, la stessa legge ci consente, in qualità di consumatori, di recedere senza la necessità di forme particolari, e nemmeno dovendo motivare la nostra scelta.
Ciò significa che, per quanto le condizioni contrattuali possano indicare delle modalità difformi dalla legge, o addirittura prevedere delle “penali” nel caso si opti per il recesso entro i primi anni di vita del contratto, ciò sarebbe illegittimo. Ma quest’ultima, occorre precisare, è un’ipotesi remota, in quanto ormai tutti i gestori si sono allineati alla normativa pro-consumatore.
Nondimeno, le condizioni contrattuali ci permetteranno di verificare le modalità richieste per il recesso, e dove indirizzare la nostra richiesta. Non va tralasciato di ricordare, infine, che quando il recesso è conseguenza della scelta di cambio gestore, a tutte le incombenze necessarie alla risoluzione del contratto provvederà direttamente il nuovo fornitore.
Durata del contratto e periodi minimi di permanenza
Va detto che, attualmente è possibile distinguere due tipologie di contratti, quelli a mercato libero e quelli a mercato tutelato. A far data da gennaio 2024 vigerà il solo mercato libero, è sarà necessario che tutti gli utenti clienti del mercato tutelato provvedano al passaggio di quello libero.
Per mercato libero luce e gas si indicano quelle forniture basate su di un prezzo concorrenziale, e cioè sulla competitività tra i vari fornitori, liberi di scegliere le tariffe e le offerte promozionali, un pò come avviene per quello della telefonia per intenderci; mentre quelle attinenti il Servizio di Maggior Tutela si basano su di un prezzo indicizzato. Il passaggio al mercato libero è gratuito e non implica la sostituzione o la chiusura dei contatori ma unicamente il cambio di contratto con il quale è registrata la tua fornitura di luce e gas.
Nei contratti a mercato libero, è previsto un termine di durata di 12 mesi collegato alle condizioni applicate, dalla data di attivazione della fornitura e fino alla scadenza dei 12 mesi in parola. Poco prima della scadenza, il gestore comunica al cliente, in forma scritta, che il contratto è in scadenza, e propone quelle da applicare nell'anno successivo.
L’utente sarà libero di non rinnovare il contratto. In entrambi i casi non è prevista una durata minima da onorare prima che il cliente possa recedere, essendo gli utenti liberi, per l’appunto, di recedere in qualsivoglia momento, dovendo solo rispettare il termine di preavviso. In caso di cambio gestore, nessun pensiero, provvederà egli ad effettuare le comunicazioni nei termini previsti (non oltre il giorno 10 del mese precedente alla data di cambio). Nel caso di semplice cessazione di fornitura il preavviso è di almeno un mese.
Costi associati al recesso
Non sono previsti costi collegati al recesso, né tampoco penali da versare in caso di risoluzione poco dopo le attivazioni.
Qualora il fornitore li prevedesse, essi sarebbero del tutto illegittimi, comportando la loro segnalazione all’ARERA Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Proprio l’ARERA, con la delibera 302/2016/COM del 9 giugno 2016 e il successivo aggiornamento del 2017, ha indicato le modalità e le tempistiche relative al diritto di recesso per i contratti di fornitura per le utenze di luce e gas, alle quali, ormai, tutti i gestori, o quasi, si sono uniformati nella compilazione delle condizioni generali di contratto.
Nell’articolo 2, della suddetta delibera, l’ARERA ha statuito che il diritto di recesso “non può essere sottoposto a spese di chiusure né a penali, eventuali clausole in tal senso si considerano non opposte,” così come deve essere specificato nel contratto di fornitura inviato dal fornitore al cliente finale.
Non va dimenticato di menzionare, tuttavia, la possibilità che all’atto della disdetta verranno addebitati eventuali conguagli o, quanto meno, la fornitura ricevuta a far data dalla comunicazione di disdetta a quella di effettiva cessazione del contratto.
Comunicazione del recesso al fornitore attuale
Sia che si tratti di mercato libero, sia nella ormai limitata ipotesi di mercato tutelato, quando vogliamo disdire il contratto di fornitura di energia e/o gas in qualche modo dovremo comunicarlo alla compagnia interessata.
Orbene, quanto al mercato libero ogni gestore specifica una sua modalità di comunicazione, per cui possiamo in linea di massima indicare quale sono i metodi comuni a tutti, distinguibili principalmente in due situazioni: disdetta per mero recesso o per di cambio residenza o disdetta per cambio gestore.
Disdetta per sola cessazione fornitura o per mutamento di residenza
Quando si ha intenzione di disdire il contratto di fornitura puramente e semplicemente, o perché stiamo per trasferirci in un nuovo appartamento, e dunque per un cambio di residenza, o per decesso dell’intestatario, occorrerà disattivare/cessare il contratto di fornitura, attraverso 3 modalità:
- comunicazione telefonica: si tratta di contattare il servizio clienti dell’operatore specifico al quale comunicherai verbalmente la tua intenzione di recedere, e questi provvederà a protocollare la pratica di disdetta;
- compilazione modulo dal sito internet: ormai quasi tutti i gestori prevedono all’interno del loro sito internet un’area clienti laddove è possibile compilare un modulo editabile dal pc ovvero da stampare, compilare e poi, in entrambi casi, procedere all’inoltro all’indirizzo mail e/o pec indicato nella pagina stessa o di regola indicato nel modulo stesso;
- invio di disdetta con racc.ta a/r o pec: rappresenta, diciamo, il metodo tradizionale, consistente nel provvedere a preparare autonomamente la dichiarazione di recesso.
Nel metodo fai da te occorrerà indicare, il mittente/reclamante, il destinatario, che sarà la sede del fornitore ricavabile dalla fattura o dal sito o dalle condizioni generali di contratto, l’oggetto ossia “dichiarazione di recesso contrattuale”, indicando il numero di utenza, il contenuto della comunicazione, laddove si manifesta la volontà di disdire l’utenza in parola.
Non sono necessari indicare i motivi; chiude la lettera, il luogo, la data e la sottoscrizione.
Cambio gestore
Se vogliamo, invece, cambiare fornitore non è necessario inviare alcuna comunicazione o modulo che sia. Sarà lo stesso nuovo fornitore ti basterà semplicemente contattare il nuovo fornitore, a comunicare al vecchio fornitore l'avvenuta disdetta del contratto di fornitura in essere. In questo modo non ci sarà alcuna interruzione della fornitura.
Nel caso di cambio fornitore, l’utente, pertanto, si dovrà rivolgere direttamente al nuovo gestore, e quest’ultimo provvederà a recedere, mediante il sistema informativo, a nome e per conto dell’utente stesso, il contratto di fornitura con la società di vendita precedente. Il nuovo “venditore” invierà la richiesta di recesso entro il giorno 10 del mese precedente alla data di cambio fornitore
Moduli e modelli di recesso
Vediamo di seguito un semplice schema di modello di recesso inviato da un utente privato
(Dati Mittente) Sig…………. Via/P.zza………….. (CAP e luogo) (Dati destinatario) Spett.le……… Via……… (CAP e luogo) Raccomandata a.r. (o PEC-mail: scrivere indirizzo pec o mail………)
Oggetto: Utenza numero…………..(o Codice cliente) : Richiesta di cessazione fornitura gas/energia Il/la sottoscritto/a _________________ nato a ________________ il _________________ (C.F.___________________) residente in _________________ alla Via ______________________ quale intestatario dell’utenza in oggetto emarginato, con il presente
CHIEDE
la cessazione del contratto di fornitura (e la chiusura del contatore se trattasi di fornitura gas ubicato in__________________) relativa all’utenza sita in via/piazza _________________________________________________________ matricola contatore _________________________; lettura contatore alla data del __/__/____: ___________________________
RICHIEDE INOLTRE:
Chiede che la fattura a saldo dei consumi (con il rimborso dell’eventuale deposito cauzionale, laddove versato) a garanzia dei pagamenti delle fatture di consumo, sia inviata all’indirizzo di cui alla intestazione (ovvero al seguente indirizzo_______________)
Luogo e data In fede (Firma) _____________________
Allegati: fotocopia documento di riconoscimento
Scelta del nuovo fornitore. Procedure di passaggio e attivazione al nuovo fornitore
Per la scelta del nuovo fornitore è consigliabile, per chi si trovasse ancora in possesso di una fornitura in regime tutelato, di provvedere al passaggio al mercato libero, il quale sarà obbligatorio per tutti a far data dal 10 gennaio 2024.
Per cui, tralasciando il regime tutelato, la scelta del nuovo operatore nell’ambito del mercato libero è ampia e articolata, essendo ormai in tanti a garantire i servizi di fornitura di energia e gas. L’unico aspetto, a questo punto, da prendere in considerazione è quale sia l’offerta più vantaggiosa. Infatti, con l’introduzione del mercato libero, essendo l’offerta basata su prezzi concorrenziali, ci troveremo sempre di più in una situazione simile a quella delle compagnie telefonica.
In pratica verremo inondati da nuove e vantaggiose offerte promozionali, le quali, al momento in cui il sottoscritto vi scrive, sono già ampiamente in atto, con tanto di telefonate quotidiane ad opera di operatori incalliti che ci comunicano le offerte del giorno.
Ascoltando le offerte potremo poi decidere quale sia quella giusta per noi, ed eventualmente cambiare gestore. Una volta fatta la scelta, sarà il fornitore ad occuparsi di tutte le incombenze per l’attivazione della fornitura stessa, sia che si tratti di nuovo contratto, sia che si tratti di cambio fornitore.
In quest’ultima ipotesi, come abbiamo avuto modo di vedere nei paragrafi precedenti, l’utente rivolgerà direttamente al nuovo gestore, e quest’ultimo provvederà a recedere, mediante il sistema informativo, in nome e per conto dell’utente stesso, il contratto di fornitura con la società di vendita precedente, nei termini indicati.
Conclusioni
Il recesso dal contratto di fornitura di energia e/o gas è un diritto dell’utente consumatore, il quale può esercitarlo in ogni momento e senza motivazione. Con l’ingresso del mercato libero, con la guerra dei prezzi dovute alle continue offerte promozionali, il cambio di gestore potrà diventare un evento abbastanza frequente.
Marco Mosca
Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...