Cos’è l’Inbound Marketing?
L’inbound Marketing rappresenta un insieme di strategie di business che appartengono al Web Marketing.
- Cos’è l’Inbound Marketing?
- Cos’è la domanda consapevole?
Cos’è la SEO?
Cos’è la SEM? - Cos’è la domanda latente?
- Conclusioni
1. Cos’è l’Inbound Marketing?
L’inbound si differenzia dall’outbound perché è una strategia non invasiva. Facciamo ordine, che cosa è prima di tutto l'outbound marketing? Facile da spiegare. Mentre guardi un film in televisione e stai assistendo al momento clou di una scena, quasi sempre comincia la pubblicità.
Non è vero?! Ebbene, questa è pubblicità invasiva, ovvero “outbound marketing”.
Da qualche anno invece sta prendendo piede una tecnica diversa e meno aggressiva che punta tutto sul digitale: l'inbound marketing.
Ma cos’è precisamente?
Partiamo da 2 termini generali: Domanda consapevole e domanda latente.
2. Cos’è la domanda consapevole?
Quando digiti su Google “cerco avvocato civilista a Roma”, in quel momento, evidentemente, hai bisogno di un avvocato per una richiesta legale specifica. E grazie ai risultati di ricerca che ti appariranno, sceglierai il legale che riterrai più opportuno. Quindi quel sito o annuncio, non lo vedi in tv o su un cartellone 6x8 posto di lato ax una strada.
Lo vedi, intenzionalmente, quando scrivi quelle parole sulla barra di ricerca e Google ti mostra i risultati che ritiene più pertinenti. Ma se sei un avvocato ed hai un sito, come fai a farti notare dagli utenti che eseguono una ricerca su internet?
È qui che entra in gioco la SEO
2.1 Cos’è la SEO?
L’acronimo corrisponde a Search Engine Optimization, cioè l’ottimizzazione del proprio sito per i motori di ricerca come Google. Parole chiave, tecniche di ottimizzazione, content marketing sono alcuni dei fattori che possono aiutare il tuo sito web ad essere primo su Google. Ma come si ottimizza un sito?
Esistono delle tecniche che un buon consulente SEO freelance (sì, l’acronimo vale anche per la professione) deve adottare.
Per citarne alcune:
- Utilizzare il protocollo https per rendere il sito sicuro,
- Snellire il codice del sito per renderlo più veloce sia per i motori di ricerca che per gli utenti,
- Scegliere le opportune parole chiavi da inserire nelle pagine,
- Scrivere titoli e descrizioni per i motori di ricerca (che sono diversi dai titoli e descrizioni che sono presenti all’interno delle pagine e articoli),
- Rendere il sito adaptive, ovvero ben visibile da sia da smartphone sia da tablet.
Ma già attuando le operazioni sopracitate, c’è una buona possibilità che, dopo un po’ di tempo, Google cominci a inserire il tuo sito nelle sue posizioni alte, vale a dire la prima o la seconda pagina dei risultati di ricerca. E se il sito è in prima pagina, vuol dire che più utenti lo vedranno. E se molti utenti lo vedranno, ci sarà qualcuno (poi sempre più persone) che ti contatterà.
Bingo!
2.2 Cos’è la SEM?
L’acronimo corrisponde a Seach Engine Marketing. Tranquillo, anche questa non è una parolaccia e non è nulla di concettualmente complicato. Quando effettui una ricerca su Google, ti è mai capitato di vedere, nella parte più alta dei risultati, gli annunci? Una volta c’era un piccolo riquadro verde con la scritta “Ann.”, ora invece c’è la scritta “Annuncio” in grassetto.
Ecco, questi sono gli annunci Google che rientrano nella strategia SEM, ovvero: un’azienda o un professionista paga Google per far apparire i suoi annunci nei risultati di ricerca. Tutto qui. Ma scrivere e gestire campagne di annunci Google non è cosa semplice.
Non è proprio la stessa cosa di inserire un annuncio tipo A.A.A. CERCASI BADANTE PER DONNA ANZIANA su una bacheca virtuale o fisica. Innanzitutto bisogna scegliere accuratamente le parole chiavi (esattamente come succede per la SEO) e poi scegliere la corrispondenza che dà più frutti.
Ti spiego brevemente i tipi di corrispondenza per le parole chiavi
- La “corrispondenza esatta” ad esempio su “Avvocato civilista a Roma” è quando un inserzionista decide di far apparire il suo annuncio nel momento in cui un utente digita esattamente “Avvocato civilista a Roma”. Se, ad esempio digita “Cerco avvocato civilista a Roma”, l’annuncio non verrà mostrato.
- La “corrispondenza a frase” invece su “Avvocato civilista a Roma” si applicherà quando un utente aggiunge delle parole all’inizio o alla fine purché l’ordine di quelle scelte non cambi. Quindi l’annuncio verrà mostrato se un utente digita “Cerco avvocato civilista a Roma bravo”, perché “Cerco” e “bravo” sono posti, rispettivamente, all’inizio e alla fine. Non verrà mostrato, invece, per “Avvocato bravo civilista a Roma”, perché l’ordine delle parole chiavi scelte ha subìto un cambiamento.
- La “corrispondenza generica” invece fa attivare l’annuncio quando qualcuno cerca “Avvocato civilista a Roma”, ma anche in ordine diverso, oppure omettendo una parola. Ad esempio l’annuncio si attiverà comunque se qualcuno scriverà “Civilista a Roma”. Così come si attiverà per le parole che hanno la stessa radice, ad esempio “Civilista romano”.
Ovviamente la faccenda non si chiude qui. Bisogna tenere d’occhio alcuni parametri: come il costo e il volume delle parole chiavi, l’analisi dei competitors, il budget che si andrà ad inserire, la pagina di atterraggio se è ottimizzata e tanti altri fattori. Ma per questo articolo possiamo limitarci qui.
3. Cos’è la domanda latente?
Esaminata la domanda consapevole e il ruolo centrale dell’intenzionde di ricerca dell’utente, ora invece ci dedichiamo brevemente alla domanda latente. Anche qui, con la domanda latente abbiamo a che farci tutti noi ogni giorno.
Per caso conosci il social network Facebook?
Perfetto.
E ti è mai capitato di essere sulla home e vedere post di alcune pagine a cui NON hai messo il Like? (E scommetto che quei post, guarda caso, ti interessano pure.) Eccoti descritta la domanda latente. Tutti noi utilizziamo il social più famoso del mondo per vedere cosa hanno condiviso i nostri amici e cosa hanno pubblicato le pagine che seguiamo.
Eppure non ce ne rendiamo conto, ma tutti noi rientriamo in determinati “pattern di comportamento”.
Esempio pratico: tu che sei un avvocato, visiterai, inevitabilmente, siti che si occupano di giurisprudenza. Magari per rivedere un articolo del codice civile che non ricordi o per tenerti aggiornato sul sito dell’Ordine a cui appartieni.
L’algoritmo di Facebook sa quello che fai sulla rete. Io che sono un social media manager e decido di creare un post sponsorizzato su Facebook rivolto a te che sei un avvocato (esattamente come Google: pago Facebook per far vedere i miei post a persone interessate presenti sul social), una volta inseriti i tuoi interessi, Facebook ti aggiungerà come utente del mio pubblico di riferimento e, di lì a poco, anche tu vedrai l’inserzione che ho creato
4. Conclusioni
Saper navigare sulle acque dell’inbound marketing e saper sfruttare i venti migliori sulle strategie da applicare, al giorno d’oggi, è un punto di forza incredibile. Molte piccole attività individuali o collettive, grazie al supporto di un professionista digital, hanno visto il loro fatturato più che triplicato. Che sia Google o Facebook la scelta migliore, questo solo i test potranno dirlo, ma una volta appreso il metodo più vantaggioso per trasformare un utente interessato a lead acquisito (utente che ha comprato), allora in quel caso potrete esclamare “Eureka!”.