I DIRITTI SINDACALI DEI LAVORATORI

L'Italia, come molti altri Paesi, protegge i diritti dei lavoratori attraverso una serie di norme e leggi che garantiscono la tutela sindacale.  I sindacati, essendo organizzazioni rappresentative dei lavoratori, hanno un ruolo cruciale nel negoziare condizioni di lavoro, stipulare contratti collettivi e difendere gli interessi dei lavoratori presso i datori di lavoro e le istituzioni. Nell'ordinamento italiano, i diritti sindacali sono sanciti dalla Costituzione, da leggi specifiche e da accordi collettivi. Vediamo di seguito di cosa si tratta

 

I DIRITTI SINDACALI: FONTI NORMATIVE

I diritti sindacali rappresentano un pilastro fondamentale per la tutela dei lavoratori in Italia. Essi garantiscono la libertà di associazione, la possibilità di contrattare collettivamente e il diritto di sciopero, elementi essenziali per il mantenimento di condizioni di lavoro eque e dignitose.

Le principali fonti normative che li prevedono e regolano sono:

1) Costituzione della Repubblica Italiana.

 La Carta Costituzionale, all'articolo 39, riconosce il diritto dei cittadini di costituire associazioni sindacali e di svolgere attività sindacale. Inoltre, stabilisce che i sindacati hanno diritto di rappresentanza legale di tutti i lavoratori appartenenti alle categorie per le quali operano.

L'articolo 39 della Costituzione Italiana sancisce altresì il diritto dei lavoratori a organizzarsi in sindacati per la tutela dei propri interessi economici e sociali. Questo articolo riconosce il diritto di sciopero, quale strumento di difesa dei diritti dei lavoratori, garantendo al contempo il diritto di non aderire ai sindacati. Inoltre, la Costituzione impone agli enti pubblici l'obbligo di negoziare con i sindacati in merito alle condizioni di lavoro dei dipendenti.

2) Norme di legge.

Una delle principali è la legge n. 300 del 1970, nota come Statuto dei Lavoratori. Questa legge stabilisce i principi fondamentali della rappresentanza sindacale, inclusi il diritto di eleggere i rappresentanti dei lavoratori e la protezione dei lavoratori da discriminazioni o licenziamenti per attività sindacali legittime. Emanato nel 1970, lo Statuto dei Lavoratori rappresenta la principale normativa in materia di diritti sindacali in Italia. Esso disciplina il diritto di adesione ai sindacati, lo svolgimento dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro, il diritto di assemblea, il diritto di sciopero e la rappresentanza sindacale.

Un'altra normativa importante è il Testo Unico sull'Impiego (D.Lgs. n. 81/2015), che disciplina vari aspetti del rapporto di lavoro, compresi i diritti sindacali. Questo testo regola, ad esempio, il riconoscimento delle rappresentanze sindacali aziendali e le procedure per la consultazione sindacale in caso di licenziamenti collettivi o di ristrutturazione aziendale.

3) Contratti collettivi di lavoro. 

Gli accordi collettivi, sia a livello nazionale che aziendale, giocano un ruolo significativo nella determinazione dei diritti sindacali dei lavoratori. L'accordo collettivo nazionale di lavoro (CCNL) è un accordo stipulato tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali a livello nazionale, che stabilisce le condizioni di lavoro per determinati settori o categorie di lavoratori.

Allo stesso modo, l'accordo collettivo aziendale è un accordo stipulato tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali a livello aziendale, che regola le condizioni specifiche di lavoro all'interno di un'azienda. Questi accordi possono trattare una vasta gamma di questioni, inclusi salari, orari di lavoro, condizioni di sicurezza e diritti sindacali.

I contratti collettivi di lavoro, stipulati tra sindacati e associazioni datoriali, possono contenere clausole che disciplinano specifici diritti sindacali dei lavoratori.

IL CONTENUTO DEI DIRITTI SINDACALI

I diritti sindacali dei lavoratori in Italia si possono suddividere in tre categorie principali:

Libertà di associazione: I lavoratori hanno il diritto di aderire liberamente a qualsiasi sindacato di loro scelta, senza subire discriminazioni o pressioni da parte del datore di lavoro.

Contrattazione collettiva: I sindacati hanno il diritto di contrattare collettivamente con le associazioni datoriali per definire le condizioni di lavoro, quali la retribuzione, l'orario di lavoro, le ferie, i permessi e la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sciopero: I lavoratori hanno il diritto di sciopero, ovvero di astenersi dal lavoro in modo coordinato per tutelare i propri interessi e diritti. Lo sciopero deve essere esercitato nel rispetto di determinate procedure e limiti, previsti dalla legge e dai contratti collettivi.

LIVELLI DI TUTELA

Nell'ordinamento italiano, la tutela dei diritti sindacali dei lavoratori si articola su diversi livelli, coinvolgendo: il sindacato, che ha il diritto di avere strutture all'interno dell'azienda in determinate condizioni; le rappresentanze sindacali in azienda (RSA/RSU), che godono di specifici diritti sia collettivi che individuali.

Tutti i lavoratori, che hanno il diritto di fare attività sindacale sul luogo di lavoro.

Le rappresentanze sindacali possono essere aziendali (RSA) o unitarie (RSU), differenziandosi per modalità di costituzione, organizzazione interna e durata dell'incarico. Le RSA sono elette dagli iscritti o designati dall'organizzazione sindacale, mentre le RSU sono elette attraverso un voto universale e segreto, con precisi criteri di rappresentatività e una durata dell'incarico di 3 anni. Le norme sui diritti sindacali si applicano alle imprese con più di 15 dipendenti.

I SINGOLI DIRITTI SINDACALI

I diritti sindacali, come abbiamo visto, sono diritti dei lavoratori dipendenti, che trovano una loro disciplina specifica nello Statuto dei lavoratori.

Vediamo brevemente quali sono i principali singoli diritti sindacali dei dipendenti:

- diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale nei luoghi di lavoro (art. 14 Statuto dei lavoratori)

- diritto di assemblea, cioè di riunirsi all’interno dell’unità produttiva (art. 20 Statuto dei lavoratori)

- diritto ad indire un referendum per vagliare l’opinione del singolo su materie inerenti all’attività sindacale (art. 21 Statuto dei lavoratori)

- diritto a raccogliere contributi e svolgere opera di proselitismo per la loro organizzazione sindacale (art. 26 Statuto dei lavoratori)

Una considerazione speciale merita il diritto dei lavoratori dipendenti di interrompere la loro attività in modo continuativo e collettivo per perseguire un interesse comune: il cd. diritto di sciopero (art. 40 Cost.).

Tutti i dipendenti, pubblici e privati, possono esercitare tale diritto, conservando il posto di lavoro e non percependo alcuna retribuzione per le giornate di sciopero.

L’esercizio di questo diritto del lavoratore dipendente incontra, tuttavia, alcuni limiti. Non tutti i lavoratori dipendenti sono titolari di tale diritto: ad esempio, ai militari e ai poliziotti è inibito il diritto di sciopero.

Vi sono poi casi in cui l’esercizio del diritto di sciopero si pone in contrasto con interessi ritenuti fondamentali dall’ordinamento: questo è il caso dei servizi pubblici essenziali (ospedali, trasporti). Pensiamo, infatti, a tutte le volte in cui sia proclamato uno sciopero da parte dei lavoratori del servizio di trasporto pubblico. Questi lavoratori possono sì scioperare, ma dovranno garantire alla collettività le cd. fasce orarie di garanzia.

DIRITTI SINDACALI COLLETTIVI E INDIVIDUALI DEI LAVORATORI

Nel complesso panorama dei diritti sindacali in Italia, è fondamentale distinguere tra diritti collettivi e diritti individuali dei lavoratori. Tale distinzione permette di comprendere meglio la natura e la portata di queste tutele, nonché il ruolo svolto dai sindacati nel loro esercizio.

Diritti Sindacali Collettivi: I diritti sindacali collettivi attengono alla sfera negoziale e rivendicativa propria dei lavoratori in quanto gruppo. Essi si concretizzano nella facoltà di:

  • Costituire associazioni sindacali: libera adesione a sindacati di propria scelta, senza subire discriminazioni o coercizioni;
  • Svolgere attività sindacale: partecipazione attiva alle iniziative sindacali, anche all'interno dei luoghi di lavoro;
  • Contrattare collettivamente: stipula di accordi con le associazioni datoriali per definire le condizioni di lavoro (retribuzione, orario, ferie, sicurezza, ecc.);
  • Sciopero: Astensione coordinata dal lavoro per tutelare interessi e diritti collettivi, nel rispetto di procedure e limiti previsti.

Diritti Sindacali Individuali: i diritti sindacali individuali, invece, riguardano la posizione giuridica del singolo lavoratore in relazione al sindacato e al datore di lavoro. Tra questi, ricordiamo:

  • Diritto di adesione: libera scelta di aderire o meno a un sindacato, senza subire pressioni o ritorsioni;
  • Diritto di non adesione: non adesione al sindacato senza penalizzazioni o svantaggi rispetto ai lavoratori iscritti;
  • Diritto di assemblea: partecipazione alle assemblee sindacali, anche durante l'orario di lavoro, entro limiti definiti;
  • Diritto di rappresentanza: assistenza da parte di rappresentanti sindacali in caso di controversie con il datore di lavoro;
  • Diritto di sciopero: partecipazione allo sciopero, con la possibilità di non aderire senza conseguenze disciplinari.

CONCLUSIONI

La tutela dei diritti sindacali dei lavoratori nell'ordinamento italiano rappresenta un pilastro fondamentale per garantire un ambiente lavorativo equo e rispettoso. Attraverso la presenza di sindacati, rappresentanze sindacali in azienda e la libera attività sindacale dei lavoratori stessi, si promuove la partecipazione democratica e la difesa degli interessi dei lavoratori. La presenza di normative specifiche e di meccanismi di rappresentanza garantisce una protezione adeguata ai diritti dei lavoratori, contribuendo così a costruire un sistema lavorativo basato sulla giustizia sociale e sull'equità. Tuttavia, è importante continuare a vigilare sull'applicazione e il rispetto di tali normative, al fine di assicurare un effettivo esercizio dei diritti sindacali e una tutela completa dei lavoratori in tutte le realtà lavorative italiane.

 

Avvocato Marco Mosca

Marco Mosca

Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...