Body shaming: cosa significa, come combatterlo, le sue conseguenze

Ogni essere umano è caratterizzato dall’avere una propria identità e consapevolezza di sé, non solo sul piano psicologico, ma anche sul piano fisico e morfologico, il che rende le persone ognuna distinta dall’altra.

Accade spesso, purtroppo, che la propria struttura fisica, qualora non rientri in quei parametri, diciamo, socialmente ritenuti quale stereotipo “normale”, si venga presi di mira e si diventi oggetto di scherno: per una statura bassa, un fisico troppo magro o ritenuto troppo grasso, presenza di peluria eccessiva, una bellezza non canonica, calvizie avanzata, presenza di tatuaggi e di piercing, presenza di acne volgare in viso e così via.. ecc., tutti elementi, questi, che possono diventare oggetto di ripetute quanto fastidiose prese in giro da parte di terzi, tanto in ambienti esterni quanto in quelli virtuali come sui social network.

In molti casi si riducono a semplici atti goliardici finanche irrilevanti, ma in altri casi diventano così assidui e petulanti da ingenerare un forte senso di disagio nella vittima di turno. Parliamo del fenomeno c.d. di body shaming. Vediamo di seguito in cosa consiste.

Che vuol dire fare body shaming?

Con il termine anglosassone di body shaming si vuole intendere quel fenomeno caratterizzato dall’insieme di atti e/o comportamenti rivolti alla derisione e denigrazione fisica di un individuo, allo scopo specifico di provocare nello stesso soggetto una situazione di vergogna, turbamento e in disagio per il proprio status fisico.

Una statura bassa, un fisico troppo magro o troppo grasso, presenza di peluria eccessiva, una bellezza non canonica, calvizie avanzata, presenza di tatuaggi e di piercing, un look non di tendenza, la presenza di cellulite e così via, diventano oggetto di derisione da parte di persone poco attente e disposte al rispetto della persona. È una pratica che viene inflitta a persone di ogni età e genere differente, in relazione alle caratteristiche fisiche prese di mira.

Esso rappresenta una forma di insulto e/o offesa, un comportamento tendenzialmente violento, ma che in realtà non sempre si manifesta come tale. Il body shaming può esternarsi, difatti, in diversi modi. Le offese, del tutto gratuite, possono presentarsi in modo diretto oppure indiretto. In modo diretto quando le prese in giro, le offese, i commenti ironici e le frasi di scherno, avvengono in modo esplicito, ossia con la chiara intenzione di provocare un disagio nel destinatario delle medesime, e pertanto si palesano in modo inequivocabile.

È un metodo, quest’ultimo, sempre meno in uso, grazie anche alla forte politica di sensibilizzazione, sia da parte dei Governi, sia del mondo internet, della scuola e sia con il contributo dei media. In modo indiretto, ovvero in maniera velata e mascherata, tanto attraverso una simulata ironia, tanto, addirittura, può avvenire in modo finanche inconsapevole da parte del soggetto agente.

Ciò, rende tale modalità molto probabilmente la forma più subdola, tale da ingenerare nella vittima un forte senso di disagio nascosto. In entrambi i casi, uno dei mezzi, se non il principale, attraverso il quale viene esercitata questa pratica è rappresentato dai social network, che spesso diventano uno strumento micidiale di veicolo di insulti e annesse offese, tanto tra soggetti privati, tanto quanto indirizzati a personaggi pubblici quali, vip e influencer, esponenti politici, il più delle volte tra persone che non si conoscono, ma nulla esclude avvenga tra conoscenti e peggio ancora tra familiari. Si pensi ai commenti sgradevoli quali conseguenza della pubblicazione di una foto personale sul proprio profilo.

Quando il body shaming diventa un reato?

Il body shaming sicuramente non è una situazione piacevole per chi la subisce, ma certamente non può essere inquadrato di per sé come reato, mancando un’espressa previsione normativa, stante il principio di legalità, in base al quale nessuno può essere punito per un fatto non che non sia espressamente preveduto come reato dalla legge (art. 25 Cost. e art. 1 c.p.).

Va detto, tuttavia, che fin quando la condotta rimane circoscritta in una attività di scherno o ironia, per quanto fastidiosa possa essere, rimane nell’area del penalmente irrilevante. Ma qualora la condotta dell’agente trascenda certi limiti, ben può acquisire rilevanza sul piano civile e penale nel momento in cui si trasformi in singoli comportamenti antigiuridici, integrando le ipotesi di offesa e ingiuria all’onore e al decoro, minaccia, violenza privata, diffamazione, fino ad arrivare anche alle lesioni fisiche, alle molestie, al reato di stalking, finanche alla istigazione al suicidio.

Sotto questo aspetto, quindi, ben si può dire che la condotta di body shaming sia astrattamente idonea ad integrare una serie di reati, talvolta anche gravi allorquando la condotta è posta in essere all’interno di siti aperti al pubblico.

Pertanto, all’infuori dei casi suddetti, il body shaming ovvero l’attività del body shamer assume i contorni al più di un gesto di maleducazione, che non presenta altra possibilità di difesa se non attraverso la non curanza. Quando invece la condotta assume dei contorni più definiti, tale da rientrare nel novero dei reati sopra elencati allora si potrà agire legalmente per far cessare la condotta medesima ed eventualmente richiedere il risarcimento dei danni materiali e morali subiti.

Cosa fare in caso di body shaming?

Come abbiamo visto, il fenomeno del body shaming ha trovato nei social network un terreno fertile su cui germogliare.

Complice l’opportunità data a molti di poter dare ampio sfogo del peggio di sé, dovuta alla possibilità di ritenersi nella posizione di poter dire qualsiasi cosa, perché nascosti dietro uno schermo, non curante del rispetto della persona altrui. Innanzitutto, quando ci si accinge a scrivere o comunque ad interloquire con le persone, in chat come in pubblico, è bene rammentare che di fronte abbiamo una moltitudine di soggetti con il proprio carattere ed il proprio livello di suscettibilità, e che spesso hanno una bassa autostima del loro aspetto fisico.

Non sappiamo, quindi, come può reagire nella realtà una persona di fronte a certe dichiarazioni. Ben potrebbe capitare che, ciò che si dice, anche inconsapevolmente, per quanto possa sembrarci pura ironia o pura sincerità, scateni nell’interlocutore una reazione di disagio, di colpa ovvero di inadeguatezza.

Pertanto è consigliabile assumere sempre un comportamento di rispetto verso il prossimo, quanto meno facendo applicazione del vecchio e saggio principio per cui, non fare (e dire) agli altri ciò che non vuoi gli altri facciano (e dicano) a te. Per chi lo subisce il body shaming, non potendo in ogni caso ed in ogni situazione agire legalmente nei confronti di queste condotte, poiché, il più delle volte, rimangono nella sfera dell’irrilevanza giuridica, non resta che assumere un comportamento di distacco.

Come detto poc’anzi, ragionando che la realtà è caratterizzata da una moltitudine di soggetti con le proprie caratteristiche, le proprie idee ed il proprio livello di sensibilità, dobbiamo essere consapevoli che ci troveremo di fronte dalla persona più educata del mondo al più maleducato di turno. Pertanto mostrare il totale disinteresse per chi si comporta male (o bloccandolo sui social) è la prima arma di difesa.

Quando invece le condotte diventano reiterate nel tempo ed assumono contorni più decisi, trascendendo il limite di tollerabilità ed entrando nell’ambito del penalmente/civilmente rilevante, a quel punto si potrà valutare la presentazione di istanze e/o querele contro i soggetti interessati e finanche richieste di risarcimento danni morali e/o fisici patiti.

Come superare il body shaming?

La nostra società è ormai letteralmente bombardata di immagini che ci rappresentano l’aspetto fisico ed esteriore come simboli (di bellezza) da ostentare in ogni occasione e sui quali si crea lo stereotipo tipo. Ed ecco che sorge il paradigma, l’archetipo e il modello da seguire e che si presente come simbolo di paragone.

Essere valutati sulla base di modelli estetici rischia di generare un perenne stato di malessere, un senso di inadeguatezza, ansia e vergogna, per il timore di essere giudicati come “diversi” dal modello da seguire. Il fenomeno è ancora più evidente e diffuso tra i giovani ed i giovanissimi, i più esposti ad ancorarsi a modelli schematici.

Il body shaming, pertanto, rischia di innescare un meccanismo diabolico per cui si viene a legittimare l’idea che solo un certo aspetto fisico sia socialmente accettabile, e dunque uscire dall’archetipo considerato giusto sia il male del secolo. Pertanto è importante avere una forte autostima di sé. L’autostima è l’insieme dei giudizi valutativi che l'individuo dà di sè stesso. Esso deriva dall’insieme di conoscenze, esperienze, rapporti familiari e situazioni di vita vissute dal soggetto, che vanno ad influenzare la nostra sensibilità nel provare e ricevere sentimenti.

L’autostima è una percezione prettamente soggettiva e mutevole nel tempo, in quanto in continuo sviluppo. Avere una buona autostima pone le persone in grado di affrontare le sfide, e soprattutto nel porsi nella situazione di non avvertire quel senso di bisogno di approvazione proveniente dagli altri; le persone con una scarsa autostima tendono invece a fare meno affidamento su di sé e, all’opposto, sentono il bisogno di affidarsi al giudizio altrui sul proprio essere, sul proprio modo di pensare ecc.

È importante, quindi, coltivare la propria autostima e accettare sè stessi per come si è, acquisendo la consapevolezza che, coloro che non ci accettano per quello che siamo, evidentemente, non sono le persone giuste per noi, amico/a, familiare o fidanzato/a che sia. Assumere un atteggiamento di totale disinteresse per chi volge commenti inopportuni o che possano avere l’intento di metterci a disagio, magari avendo la caparbietà di rispedire al mittente, con una buona dose di ironia, le parole che non ci aggradano. Ragionando che di fronte abbiamo, spesso, persone maleducate o che, a loro volta, vivono di propri disturbi e disagi e vogliono riversare sugli altri il proprio malessere.

Quali sono le sue conseguenze?

Il body shaming, abbiamo visto, si può manifestare tanto in ambienti esterni, nella realtà concreta, tanto in ambienti virtuali (siti social), ed anzi quest’ultimo è quello dove il fenomeno si presenta con maggiore diffusione. Ovunque si manifesti, i suoi effetti possono deteriorare nel tempo il benessere mentale di chi lo subisce, soprattutto nei giovani, nelle donne e per coloro che in generale hanno un livello di autostima basso.

I disturbi associati al body shaming sono diversi, ma prevalentemente si tratta di alterazioni del proprio status emotivo, che possono sfociare anche in disturbi fisici. Tra gli stati emotivi generalmente collegati al body shaming si denotano: depressione, stati d’ansia, disturbi nel comportamento alimentare che possono sfociare nella anoressia ovvero nella bulimia, tutti in genere connessi alla c.d. Dismorfofobia detto anche disturbo da dismorfismo corporeo.

La dismorfofobia è una patologia caratterizzata da una eccessiva preoccupazione per i propri difetti fisici, spesso immaginari o comunque di entità sicuramente inferiore a quanto percepito e ritenuto dal soggetto Tra le conseguenze più estreme si possono trovare anche comportamenti autolesivi che arrivano a indurre la vittima di body shaming a compiere i gesti più letali per sé, come il suicidio.

Conclusioni

Il body shaming è un fenomeno controverso dovuto alla difficoltà, in molti casi, di individuare in maniera evidente un comportamento criminoso nel soggetto agente, in quanto si caratterizza per lo più da condotte subdole ed ingannevoli, e perché fortemente collegato allo stato emotivo della vittima ed alla sua capacità di assumere un atteggiamento di disinteresse verso chi compie atti di derisione. Solo qualora le condotte diventino chiaramente lesive dell’immagine e del decoro di una persona si avrà una percezione maggiore del fenomeno stesso. Pertanto è opportuno assumere un atteggiamento di forte autostima di sé, lasciandosi scivolare di dosso le esternazioni altrui, fintantoché si presentino tollerabili. Agire io ogni sede, civile e penale, qualora le condotte superino il vivere civile. In ogni caso, è bene che tutti assumano un comportamento di rispetto verso il prossimo, evitando commenti tendenti a giudicare l’aspetto fisico di una persona, tenendo presente che in questo mondo nessuno è perfetto.

Avvocato Marco Mosca

Marco Mosca

Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...