Quali sono i beni che non vanno in successione?
Scopri quali beni e diritti sono esclusi dalla successione. Questo articolo approfondisce come oggetti personali, diritti d'autore e altri elementi specifici sono trattati in base alle leggi di successione, offrendo una guida chiara per la pianificazione patrimoniale.
Le successioni nell'ordinamento italiano si riferiscono al trasferimento dei beni e delle responsabilità da una persona deceduta ai suoi eredi. Questo processo segue precise norme legali che determinano la ripartizione degli averi e dei diritti ereditati. La materia delle successioni è fondamentale nel diritto civile, poiché regola aspetti cruciali della vita patrimoniale e familiare. Vediamo di seguito di delineare brevemente l’istituto giuridico in parola e soffermarci sugli aspetti inerenti i beni che cadono in successione.
La successione in generale
Le successioni rappresentano un passaggio cruciale nel diritto italiano, regolamentando la trasmissione di beni e diritti di una persona deceduta ai suoi eredi. Questo processo è disciplinato dal Codice Civile italiano, che stabilisce le modalità di distribuzione dell'eredità. Inizialmente, la legge prevede una divisione in parti uguali tra i legittimari, che includono coniuge, figli e ascendenti.
Ognuno di loro ha diritto a una quota fissa dell'eredità. Tuttavia, il testatore può effettuare disposizioni diverse attraverso testamento, purché rispettino le quote di legittima. Il testamento è uno strumento cruciale per la pianificazione delle successioni. Esistono diverse forme di testamento, tra cui quello olografo, scritto di pugno dal testatore; il testamento pubblico, redatto da un notaio in presenza di testimoni; e il testamento segreto, consegnato in segreto al notaio e successivamente aperto. In assenza di disposizioni testamentaria si parla in gergo giuridico di successione ab intestato
L'eredità legittima, o meglio la c.d. legittima (o quota legittima) è quella parte dell'eredità riservata per legge ai legittimari. La quota di legittima varia a seconda del numero e del grado di parentela dei legittimari. Si chiama quota disponibile, invece, la parte disponibile dell'eredità che il testatore può distribuire liberamente attraverso il testamento. Gli eredi hanno il diritto di accettare o rinunciare all'eredità. L'accettazione può essere espressa o tacita, ma una volta accettata, diventa irrevocabile. La rinuncia, al contrario, implica la totale rinuncia ai diritti ereditari. Dopo l'accettazione dell'eredità, si procede alla liquidazione dei beni.
Questo processo comprende la valutazione dei beni, la copertura delle passività e la distribuzione degli averi tra gli eredi, seguendo le disposizioni del testamento o, in assenza di esso, le norme di legge. L'eredità è soggetta al pagamento dell'imposta di successione, calcolata in base al valore dell'eredità e al grado di parentela tra il defunto e l'erede. Tuttavia, alcune categorie di eredi, come il coniuge o i parenti di primo grado, possono godere di agevolazioni fiscali.
Delineati gli aspetti generali, ossia per grandi linee, non va tralasciato di rammentare che la materia delle successioni in Italia è un ambito complesso, che richiede una pianificazione oculata e una comprensione dettagliata delle normative vigenti. La corretta gestione di questo processo assicura una distribuzione equa e trasparente dei beni del defunto, rispettando al contempo le volontà del testatore e i diritti dei legittimari.
I beni oggetto (e non) della successione
Nel contesto delle successioni in Italia, è essenziale comprendere quali beni rientrano nell'eredità e quali invece sono esclusi dalla successione. Questa distinzione è fondamentale per una corretta gestione del processo successorio e per evitare controversie tra gli eredi. Allora, sappiamo che al momento del decesso, il defunto trasmette l'intero complesso dei suoi diritti e doveri giuridici, compresi i rapporti attivi e passivi, i debiti contrattuali e altri legami giuridici.
I coeredi sono responsabili personalmente dei debiti ereditari in proporzione alla loro quota di eredità e rispondono con ipoteca sull'intera eredità (articolo 752 del Codice Civile). D'altra parte, il legatario non è tenuto a saldare i debiti ereditari, salvo che i creditori possano agire con un'ipoteca sul bene specificamente lasciato in legato.
Se il legatario è chiamato a estinguere un debito associato al bene legato, subentra nei diritti del creditore nei confronti degli eredi (articolo 756 del Codice Civile) Proviamo ora a schematizzare di seguito quali beni rientrano nell’eredità e quali non, al fine di avere un quadro chiaro della questione in esame. Innanzitutto, diciamo che non esiste una norma ad hoc che elenchi espressamente ogni singolo e specifico bene che può essere oggetto di successione testamentario o ab intestato. Pertanto possiamo in linea di principio distinguere tra:
1) Beni compresi nell'eredità
I beni, mobili ed immobili, oggetto della successione, che includono tutti gli averi, diritti e obbligazioni appartenenti al defunto al momento del decesso. Ciò comprende immobili, conti bancari, investimenti, veicoli, oggetti di valore e altro ancora. Inoltre, rientrano nell'eredità anche i diritti di natura personale, come il diritto alla privacy e alla reputazione.
2) Beni Esclusi dalla Successione
Beni Esclusi dalla Successione
La legge italiana sembra essere un po' più precisa in merito ai beni che possono escludersi dalla successione, e stabilisce alcune eccezioni importanti riguardo ai beni che non rientrano nell'eredità. Questi includono:
- I beni con destinazione speciale: Questi sono beni che hanno uno scopo specifico e vincolante, come un fondo destinato a scopi benefici o culturali, che non può essere oggetto di successione.
- I beni di uso personale: Oggetti di uso personale e di valore affettivo, come gioielli, abiti, libri o fotografie, che non rientrano nell'eredità e vengono assegnati agli eredi secondo disposizioni testamentarie o accordi tra di loro.
- I diritti esclusivamente personalissimi: Diritti strettamente connessi alla persona del defunto come il Diritto al Nome, il Diritto all'Immagine, e il Diritto allo Status Familiare, che sono inalienabili e intrasmissibili.
- I Diritti Morali e Patrimoniali dell'Autore: Diritti d'autore e connessi, esclusi dalla successione ordinaria e trasmessi ai successori secondo leggi specifiche, con un periodo iniziale di tre anni di comunione tra gli eredi.
- Le assicurazioni sulla vita: Le somme corrisposte da polizze assicurative sulla vita non rientrano nell'eredità, e il beneficiario indicato dal defunto ha diritto all'importo stabilito.
- I beni donati o ceduti in vita: Beni che il defunto ha donato o ceduto non rientrano nell'eredità, ma potrebbe essere richiesta una compensazione ai donatari o ai cessionari.
- I rapporti contrattuali: La trasmissibilità dei rapporti contrattuali ha eccezioni, come la non trasmissibilità della qualità dell’associato, la terminazione del contratto di appalto con la morte dell'appaltatore, e l'estinzione del mandato con la morte del mandante o del mandatario, tra gli altri.
In conclusione, È fondamentale che gli eredi e coloro che si occupano della gestione dell'eredità siano consapevoli di queste eccezioni per evitare malintesi e per garantire che il processo successorio sia condotto nel rispetto della legge.
Inoltre, in situazioni complesse o in presenza di beni particolari, è consigliabile consultare un esperto legale specializzato in diritto delle successioni. Per questo, il consiglio è quello di rivolgersi ad AvvocatoFlash, che vi metterà subito in contatto con un esperto del settore. Dunque cosa aspetti, non esitare a contattarci.
Marco Mosca
Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...