Quando viene pagato il tfr ai dipendenti pubblici?
Scopri i tempi e le modalità di pagamento del TFR per i dipendenti pubblici. Dettagli su normative, casi particolari e consigli utili per gestire al meglio la tua liquidazione.
Cos’è il TFR? Importanza del TFR per i dipendenti pubblici
Tematica di particolare rilevanza per i dipendenti, tanto nel lavoro privato quanto nel lavoro pubblico, è quella che attiene al pagamento del TFR, o trattamento di fine rapporto, e alle modalità, calcolo e tempistiche di pagamento. Orbene, per ben comprendere la problematica in questione conviene prendere le mosse tentando di fornire una definizione di TFR.
Esso si delinea, invero, come una voce, un elemento costitutivo della retribuzione spettante al lavoratore, ma la cui corresponsione (più correttamente erogazione) viene differita nel tempo e avviene, quindi, nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa. L’importanza di tale voce risiede in sostanza nel consentire al lavoratore di entrare in possesso del denaro spettantigli in considerazione del lavoro svolto ed ottenere, quindi, una considerevole liquidità per il momento in cui smetterà di lavorare.
Leggi e regolamenti sul TFR per i dipendenti pubblici
Per quanto attiene la materia del TFR per i dipendenti pubblici occorre, innanzitutto, rifarsi alla disposizione generale, costituita dall’articolo 2120 del codice civile, secondo il quale esso corrisponde ad una somma costituita da una quota capitale e una quota finanziaria corrispondente alla rivalutazione dell’ammontare del fondo che sia stato maturato alla data del 31 dicembre dell’anno precedente. Alla suddetta previsione generale, valevole per tutti i lavoratori dipendenti, deve aggiungersi quanto previsto e disposto nelle leggi specifiche, ossia, in particolare, alla legge 335/1995 e successive modifiche legislative intervenute nonché all’accordo quadro di cui all’Allegato 1 alla legge 335/1995. Nel prosieguo si tenterà di sinteticamente esporre quanto dalla normativa vigente previsto.
Metodo di calcolo per i dipendenti pubblici
Vediamo ora come si calcola il TFR spettante ai dipendenti pubblici. L’ammontare dell’importo spettante a titolo di TFR ai dipendenti pubblici varia in relazione all’accantonamento effettuato. In proposito, si osserva che per ogni anno di servizio prestato dal dipendente pubblico (o di frazione di anno) l’Amministrazione Pubblica provvede ad accantonare una quota pari ad una percentuale del 6,91% della retribuzione annua utile, comunque non superiore a 240.000,00 euro, o della frazione corrispondente.
Fattori che influenzano l’importo del TFR
Sembra essere lecito chiedersi a questo punto se vi siano dei fattori che possano in qualche modo influenzare l’ammontare dell’importo del TFR spettante ai dipendenti pubblici. In proposito, deve rammentarsi che ogni anno l’accantonamento della quota di TFR nella misura come determinata secondo il criterio indicato nel paragrafo precedente è assoggettato a un incremento dovuto alla rivalutazione ISTAT, ossia pari ad un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice ISTAT, fatta salva la quota maturata nell’anno in corso.
Tempi di pagamento per i dipendenti pubblici
Il pagamento del TFR ai dipendenti pubblici avviene secondo tempistiche ben determinate e calcolate a partire dalla data di conclusione del rapporto di lavoro. In specie, esso deve essere pagato:
- 105 giorni dopo la cessazione del rapporto di lavoro nel caso in cui questa dipenda da sopravvenuta inabilità del lavoratore o suo decesso;
- 12 mesi dopo la cessazione del rapporto di lavoro qualora essa consegua al pensionamento del lavoratore dipendente pubblico;
- 24 mesi dopo la cessazione del rapporto di lavoro in tutte le altre ipotesi.
Ritardi o anticipazioni nel pagamento del TFR
Il dettato normativo prevede che, qualora il TFR non venga corrisposto entro le scadenze di cui si è detto nel paragrafo precedente, al lavoratore che abbia cessato di prestare servizio devono essere corrisposti gli interessi al tasso legale per ogni giorno di ritardo maturato. E’, inoltre, possibile per i dipendenti pubblici chiedere, ove ne abbiano necessità ovvero lo ritengano opportuno, un anticipazione del pagamento del TFR, mediante presentazione di apposita domanda attraverso il portale dedicato sul sito dell’INPS, per l’intero importo maturato sino alla data della richiesta ovvero anche solo per una quota-parte dello stesso.
Tale facoltà è riservata ai dipendenti pubblici della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e comporta, invero, l’applicazione di un interesse dell’1% oltre ad essere assoggettata ad una ritenuta dello 0,5%. L’importo viene anticipato dal fondo credito e corrisposto al richiedente in un’unica soluzione.
Modalità di pagamento per i dipendenti pubblici
Venendo ora alle modalità di pagamento del Trattamento di Fine Rapporto ai dipendenti pubblici, occorre sul punto sottolineare che la normativa di riferimento è individuata nell’articolo 1 del comma 484 della legge n. 147 del 27 dicembre 2013, il quale prevede modalità di corresponsione differenti in relazione all’ammontare dell’importo dovuto a tale titolo.
Più nel dettaglio si distinguono tre scaglioni:
- ammontare complessivo lordo del TFR inferiore o paro a 50.000,00 euro: in tale caso il TFR è corrisposto al lavoratore, che abbia terminato il periodo del proprio servizio, in una soluzione unica;
- ammontare complessivo lordo del TFR compreso tra i 50.000,00 euro e i 100.000,00 euro: il TFR viene corrisposto al lavoratore, che abbia terminato il periodo del proprio servizio, in due rate annuali, delle quali: la prima pari a 50.000,00 euro; la seconda pari all’importo di TFR che residua a seguito del pagamento della prima rata;
- ammontare complessivo lordo del TFR superiore a 100.000,00 euro: il TFR è corrisposto in tre rate annuali, delle quali: le prime due pari a 50.000,00 euro; la terza pari all’importo di TFR che residua a seguito del pagamento delle prime due rate.
A quanto detto per gli importi superiori ai 100.000,00 euro occorre aggiungere che la seconda e la terza rata devono essere pagate rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dall’avvenuto pagamento della prima. Si deve precisare che il diritto al pagamento del TFR si prescrive dopo cinque anni dal momento in cui è sorto, salvi atti interruttivi, e che esso è corrisposto d’ufficio, mediante accredito sul conto corrente del lavoratore in uscita o mediante ulteriore diversa modalità di pagamento elettronico.
Conclusioni
In conclusione, ribadita l’importanza del TFR per il soggetto lavoratore dipendente pubblico, occorre, altresì, rammentare che è possibile chiedere un anticipo dello stesso. Trattandosi di opportunità onerosa è d’uopo, tuttavia, che il dipendente pubblico che intenda avvalersene valuti attentamente i costi dell’operazione. Parimenti da tenere presente è il fatto che se il pagamento del TFR non avviene entro tre mesi dalla scadenza prevista dalla legge al lavoratore spettano gli interessi al tasso legale per ogni giorno di ritardo. Si tratta, quindi, di elementi di cui il lavoratore deve ben tenere conto per un’opportuna gestione e considerazione della somma spettantigli alla conclusione del suo periodo di prestazione del servizio alle dipendenze della Pubblica Amministrazione.
Chiara Biscella
Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...